
Lorenzo Sonego scrive un’altra pagina memorabile nella storia del tennis italiano. Contro lo statunitense Brandon Nakashima, ha sfoderato una performance da urlo.
Tie-break al quinto set giocato in modo chirurgico. Attaccando da fondo, avanzando a rete con tempismo perfetto, ha steso Nakashima con un inequivocabile 10‑3 nel super tie-break, conquistando il pass per gli ottavi di finale di Wimbledon per la seconda volta in carriera.
Sonego vince una “maratona”
La partita è stata una maratona di oltre 5 ore, quattro set finiti al tie-break prima di arrivare al trionfo finale: 6‑7(5), 7‑6(8), 7‑6(2), 3‑6, 7‑6(3). Ogni punto era una battaglia fisica e mentale, e Sonego non ha flesso: ha annullato cinque match-point nel secondo tie-break ed è rimasto lucido fino all’epilogo, firmando un prodigio di resistenza e volontà .
L’approccio tattico del torinese è stato chiaro sin dall’inizio: alternare profondità da fondo campo a incursioni incisive a rete. Un mix letale, che ha offerto varietà e ritmo, rendendo impossibile la risposta a Nakashima nei momenti chiave.
Nel quinto set, Sonego ha giocato al massimo: attaccava con concretezza, gestiva palle corte con maestria e rispondeva con passanti vincenti. La sua capacità di spostare la traiettoria del match è stata evidente: da schiacciato, ha trasformato ogni rimbalzo in un’opportunità. Il decisivo 10‑3 è la firma di una prestazione da campione.
Con questo trionfo, Sonego entra nell’esclusivo club dei cinque italiani ad aver raggiunto almeno due volte gli ottavi a Wimbledon. Inoltre, il suo risultato si unisce a quelli di Sinner e Cobolli: per la prima volta nella storia, tre azzurri approdano alla seconda settimana nel torneo maschile di Wimbledon. Un segnale di crescita per il nostro tennis, che si conferma sempre più competitivo sui palcoscenici Slam.
Il prossimo avversario
Ora, agli ottavi Sonego affronterà uno tra Ben Shelton e Marton Fucsovics. Qualunque sia l’avversario, la posta è altissima: la possibilità di entrare nei quarti di Wimbledon, obiettivo che fino a oggi aveva sfiorato solo pochi italiani.