
Il caso calcioscommesse torna prepotentemente alla ribalta. A rilanciare l’attenzione è ancora una volta Fabrizio Corona, che attraverso i propri canali social ha affermato di avere nuovi elementi su un presunto giro di scommesse illegali nel mondo del calcio professionistico. E questa volta, i nomi coinvolti sarebbero ancora più pesanti.
Secondo Corona, due protagonisti assoluti della Serie A – mai apparsi finora nelle carte delle indagini ufficiali – sarebbero direttamente coinvolti. L’ex fotografo dei vip, ormai diventato una figura ricorrente nelle inchieste parallele sul calcio, ha parlato di due calciatori di prima fascia, legati a uno dei club più prestigiosi del campionato italiano.
Nel mirino, questa volta, sono finiti Alessandro Bastoni e Nicolò Barella, entrambi pilastri dell’Inter e della Nazionale italiana. In una Instagram Story pubblicata nelle ultime ore, Corona ha accusato i due giocatori di aver scommesso illegalmente, anche su partite della propria squadra, utilizzando presunti prestanome per coprire le operazioni.
Secondo quanto sostenuto da Corona, le giocate sarebbero servite per ripagare debiti contratti con ambienti legati al gioco clandestino. Un’accusa che, se confermata, metterebbe in discussione non solo la posizione disciplinare dei calciatori, ma anche l’integrità delle competizioni in cui sono scesi in campo. “Il sistema protegge se stesso. Ma noi non proteggiamo nessuno”, ha scritto Corona, lasciando intendere che ci sarebbero altri nomi pronti a emergere.
Il comportamento ipotizzato – ovvero scommettere su gare che li vedono protagonisti, anche tramite terzi – rientra nell’ambito dell’illecito sportivo, come previsto dal Codice di Giustizia Sportiva. L’articolo 24 del regolamento della FIGC stabilisce che anche chi effettua puntate tramite intermediari può incorrere in squalifiche gravi.
In caso di accertata responsabilità, Barella e Bastoni rischierebbero fino a tre anni di squalifica, oltre a una multa minima di 25.000 euro. In scenari più gravi, potrebbero esserci ulteriori conseguenze: dalla revoca della licenza da professionista fino alla segnalazione alla magistratura ordinaria, per eventuali reati come truffa e frode sportiva.
Al momento, né la Procura Federale né quella ordinaria hanno confermato l’apertura di nuove indagini sui due calciatori. Tuttavia, il clamore mediatico generato dalle parole di Corona potrebbe spingere le autorità ad approfondire i fatti. Il rischio è quello di un nuovo terremoto giudiziario nel calcio italiano, già provato da vicende analoghe.
Il club nerazzurro non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, e Barella e Bastoni non hanno risposto alle accuse. Ma l’eco delle parole di Corona continua a crescere, e l’intero movimento calcistico ora si interroga: se le accuse troveranno riscontro, si tratterebbe dell’ennesimo scandalo destinato a scuotere la credibilità della Serie A.