
Un’esplosione devastante ha sconvolto una tranquilla notte italiana, trasformando un condominio in uno scenario di guerra e strappando la vita a un giovane uomo che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Una tragedia che, secondo gli investigatori, ha origine in un gesto estremo di vendetta personale legato a una relazione finita male.
I fatti sono avvenuti a Torino, nella notte tra domenica e lunedì, quando un’esplosione ha distrutto parte di un palazzo in via Nizza 389. Le fiamme e il crollo hanno coinvolto diversi appartamenti, ma a perdere la vita è stato Jacopo Peretti, 33 anni, residente nell’abitazione accanto a quella da cui è partita la deflagrazione.
Il presunto responsabile è Giovanni Zippo, 40 anni, guardia giurata, arrestato con l’accusa di omicidio volontario e crollo colposo. Secondo la ricostruzione della polizia, l’uomo sarebbe entrato nell’appartamento della sua ex amante, Madalina Ionela Hagiu, 30 anni, mentre lei era in vacanza all’isola d’Elba con il nuovo compagno, Salvatore Ferrone.

Zippo avrebbe avuto ancora le chiavi dell’alloggio e sarebbe entrato intorno alle 3:10 di notte, portando con sé una bottiglia contenente benzina o un altro liquido infiammabile. Dopo aver cosparso l’interno, avrebbe manomesso l’impianto del gas, forse tagliando un tubo, per poi lasciare l’ambiente saturo e innescare un’esplosione devastante.
Le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso l’uomo mentre si allontanava frettolosamente dal luogo dell’esplosione, con il volto insanguinato e ustioni evidenti. Le ferite, notate anche da colleghi e familiari, hanno insospettito chi lo conosceva, portando gli investigatori a stringere il cerchio attorno a lui in poche ore.
Jacopo Peretti non era il bersaglio dell’attacco. Dormiva nel suo appartamento, a pochi metri dal punto d’innesco, e non ha avuto scampo. La sua morte ha sconvolto la comunità e aggiunto una vittima innocente a una vicenda già carica di dolore. Secondo gli inquirenti, Zippo non voleva uccidere, ma distruggere l’appartamento dell’ex amante per punirla, non accettando la fine di una relazione clandestina durata circa tre anni.

Madalina aveva deciso di voltare pagina, ma Zippo non l’aveva accettato. Il gesto, frutto di ossessione e disperazione, ha prodotto una tragedia dalle proporzioni immani. Ora la donna è sotto shock e sotto protezione, mentre il suo appartamento è completamente distrutto.
La squadra mobile di Torino, insieme al commissariato Barriera Nizza, ha portato avanti le indagini sotto la direzione del procuratore Giovanni Bombardieri e della pm Chiara Canepa. La polizia scientifica è tornata sul luogo dell’esplosione per ulteriori rilievi, mentre si attende la relazione tecnica dei vigili del fuoco per confermare la dinamica esatta dell’incidente.
Giovanni Zippo è attualmente in stato di fermo ed è difeso dall’avvocato Basilio Foti. Gli inquirenti intendono procedere con cautela ma fermezza, per portare a processo un caso che unisce elementi di cronaca nera, giustizia e dolore umano.