
Leone XIV si prende una pausa. Dopo due mesi intensi alla guida della Chiesa, il nuovo pontefice ha scelto di ritirarsi per qualche giorno a Castel Gandolfo, la storica residenza estiva dei papi. Una decisione che ha suscitato sollievo tra i suoi collaboratori più stretti, consapevoli dell’impegno fisico e mentale richiesto dal nuovo ruolo. Lo conferma padre Alejandro Moral, priore generale degli agostiniani, che in un’intervista a Il Messaggero racconta un pontefice «instancabile, ma visibilmente provato».
«L’ho visto persino un po’ dimagrito», osserva padre Moral, che conosce Leone XIV fin dai tempi in cui era priore dell’ordine. «So che sta lavorando con ritmi sbalorditivi, non si tira mai indietro. Per questo sono contento che abbia deciso di prendersi un po’ di tempo per sé». Anche da Papa, racconta, non ha perso le sue vecchie abitudini: messaggi di risposta alle tre del mattino, luci accese fino a tardi, attenzione a ogni minimo dettaglio.

Il riposo a Castel Gandolfo sarà solo relativo. Il Papa manterrà alcune attività pubbliche ridotte, come l’Angelus domenicale e alcune celebrazioni nelle parrocchie dei dintorni. Ma, soprattutto, approfitterà di queste settimane per iniziare a lavorare alla sua prima enciclica. «Mi ha detto che sta cercando di costruire la struttura portante del testo», rivela Moral. «Non ha ancora deciso il titolo, ma suppongo sarà legato ai temi della pace, dell’intelligenza artificiale, della dottrina sociale, dell’unità».
Niente relax assoluto, dunque. Tuttavia, Leone XIV cercherà di ritagliarsi qualche momento per sé. Forse, dice padre Moral, potrà persino tornare a giocare a tennis, una delle sue passioni. «Qualche settimana fa è venuto da noi, nella casa degli Agostiniani, e ha giocato una partita col suo segretario personale. È stato uno dei rari momenti di svago da quando è diventato Papa».
Un piccolo aneddoto che racconta molto del suo carattere. «Ha giocato sullo stesso campo in sintetico dove si allenava anche il giorno prima dell’elezione. Lo conosco bene: cerca sempre discrezione, tranquillità, e quel campo è ben protetto, circondato da alberi alti che impediscono la vista dall’esterno».
La residenza estiva sarà la più moderna Villa Barberini, e non più il palazzo storico dei papi, oggi adibito a museo. Nessun dispiacere, assicura padre Moral, che anzi sottolinea l’importanza del riposo in vista dell’autunno densissimo che lo attende: «Tra Giubileo, nomine, e viaggi, Leone XIV dovrà affrontare mesi di lavoro molto intenso».

Proprio le nomine saranno uno dei temi centrali dopo l’estate. «Cambierà buona parte della sua squadra di governo», conferma Moral. «Questa pausa lo aiuterà a riflettere con lucidità, a soppesare ogni scelta. E soprattutto, a scrivere con calma la sua enciclica».
Quanto ai viaggi, il 2025 sarà probabilmente un anno più tranquillo: «Quest’anno, a parte la Turchia, non credo che si muoverà ancora. Ma dal prossimo, sì: è un uomo abituato alla valigia, come quando era priore. Al momento del commiato, fu salutato da un applauso lungo dieci minuti. Persona equilibrata, trasparente, rispettata da tutti».
Infine, un lato più personale: la musica. «Suona il pianoforte, ha studiato da piccolo e legge perfettamente gli spartiti. Pochi giorni dopo l’elezione ha suonato un brano di Béla Bartók davanti a un noto direttore d’orchestra italiano». E sulla possibilità che la curia degli Agostiniani diventi la nuova “Santa Marta”? Padre Moral sorride: «Il Papa non vuole. Ha altri progetti».