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“Tutta colpa tua”. Donnarumma, l’infortunio shock e la lacrime: poi le accuse gravissime

Pubblicato: 06/07/2025 12:18

La scena si è congelata in un istante, nel silenzio teso che solo la paura riesce a far calare su uno stadio pieno. Jamal Musiala era a terra, la gamba sinistra piegata innaturalmente, il volto contratto dal dolore. Attorno a lui si sono precipitati compagni e avversari, ma Gianluigi Donnarumma è rimasto fermo, a pochi metri, con le mani sul volto, visibilmente scosso. Lo scontro tra i due era avvenuto nei minuti di recupero del primo tempo di Psg-Bayern Monaco, valido per i quarti di finale del Mondiale per Club. Un’uscita disperata del portiere azzurro, un impatto violento, e la partita ha smesso di essere una partita.

La diagnosi è arrivata poco dopo il fischio finale, e ha confermato ciò che tutti temevano: frattura del perone della gamba sinistra e lesione dei legamenti. Per Musiala si profila uno stop tra i quattro e i cinque mesi, anche se i medici del Bayern hanno escluso l’intervento chirurgico. Potrebbe rientrare in campo prima della fine dell’anno, ma non sarà una rincorsa semplice: l’Europeo si avvicina e il talento più cristallino del calcio tedesco rischia di arrivarci senza il ritmo gara.

L’attacco di Neuer: “Quel rischio non doveva prenderlo”

A infiammare la polemica è stato Manuel Neuer, compagno di squadra e capitano del Bayern, che nel dopopartita non ha usato giri di parole. “Ha accettato il rischio di far male al suo avversario. In quella situazione non doveva uscire in quel modo, era un rischio evidente. Sono andato da Donnarumma e gli ho chiesto perché non fosse andato subito da Jamal. Per me è una questione di rispetto, avvicinarsi e augurare tutto il meglio. Io sinceramente avrei reagito in modo diverso”. Un attacco frontale, che pesa ancora di più per la statura internazionale del portiere tedesco.

Neuer non è stato l’unico a chiedersi se l’intervento fosse davvero inevitabile. La dinamica, rivista al rallentatore, mostra Donnarumma lanciarsi a valanga per anticipare il pallone in uscita bassa. Tocca la palla, ma travolge Musiala con le ginocchia e il busto. Un’uscita da portiere d’altri tempi, forse istintiva, forse necessaria, ma che ha avuto conseguenze gravi. E che ora divide l’opinione pubblica calcistica.

La reazione di Donnarumma: lacrime e un messaggio

Subito dopo il fischio finale, Donnarumma è apparso abbattuto. Non ha festeggiato la qualificazione del Psg alla semifinale – conquistata grazie al 2-0 firmato Doué e Dembélé – ed è rientrato negli spogliatoi accompagnato dai compagni. Solo più tardi ha pubblicato un messaggio sui social: “Tutte le mie preghiere e i miei auguri sono per te, Jamal Musiala”. Un gesto che molti tifosi hanno apprezzato, ma che per Neuer è arrivato troppo tardi, e senza la componente umana che avrebbe voluto vedere a caldo, sul campo.

In campo si è visto un portiere colpito nel profondo, ma che non ha trovato la forza di avvicinarsi subito a chi, per colpa sua o meno, stava lasciando il campo in barella. Un dettaglio che, nel mondo di chi vive di valori, pesa più di qualsiasi replay. Il calcio, si sa, non è fatto solo di palloni e centimetri: è anche fatto di sguardi, mani tese, parole dette e non dette.

Courtois lo difende: “Così fanno anche gli attaccanti”

A spezzare una lancia in favore del portiere italiano è stato Thibaut Courtois, compagno di ruolo e collega al Real Madrid. Interpellato dai media spagnoli, ha commentato: “Mi sembra eccessivo dare la colpa a Donnarumma per l’infortunio di Musiala. È stata solo sfortuna, i portieri vanno sul pallone così come gli attaccanti quando ti vengono addosso non si tirano mai indietro”. Un’interpretazione tecnica e fredda, che però fotografa bene la mentalità del ruolo. In area piccola non si calcolano le probabilità, si interviene e basta.

Il gesto di Courtois ha riaperto un tema antico quanto il calcio: dove finisce la responsabilità del portiere e dove comincia quella dell’arbitro? Dove sta il confine tra gioco duro e imprudenza? In questo caso, la tecnologia dice che Donnarumma ha preso la palla. Ma la gamba rotta di Musiala racconta un’altra verità.

Un Mondiale per club segnato da un’assenza

Il Psg prosegue il cammino verso la finale, ma l’atmosfera nello spogliatoio parigino è tutt’altro che esultante. Lo stesso Luis Enrique ha preferito non commentare l’episodio, limitandosi a esprimere vicinanza a Musiala. Il tedesco, tra i più attesi della rassegna, lascia così il torneo senza aver avuto la possibilità di incidere. Le immagini del suo dolore, e della mano stretta sul viso mentre viene caricato sulla barella, resteranno impresse a lungo nella memoria del torneo.

E per Donnarumma, sarà difficile togliersi di dosso questa storia. Anche se la dinamica lo assolve, anche se i replay gli danno ragione, la coscienza degli altri a volte pesa più della propria. Neuer ha scelto di dirlo pubblicamente. Ora il dibattito è aperto, e divide. Come solo il calcio sa fare.

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