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Incredibile a Wimbledon, Sinner rischia di non finire il match! Il motivo

Pubblicato: 07/07/2025 19:04
sinner wimbledon

Wimbledon, il torneo di tennis più prestigioso al mondo, si distingue non solo per la sua storia e il suo fascino ineguagliabile, ma anche per alcune regole uniche che lo rendono inconfondibile.

Tra queste, spiccano l’obbligo per i giocatori di vestire rigorosamente di bianco e la particolare limitazione oraria imposta sui campi principali. È proprio quest’ultima a tenere con il fiato sospeso gli appassionati in vista del cruciale incontro degli ottavi di finale tra Jannik Sinner e Grigor Dimitrov, in programma per stasera, lunedì 7 luglio.

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Il match di Sinner sotto la lente d’ingrandimento

L’attesa per la sfida tra Jannik Sinner e il talentuoso bulgaro Grigor Dimitrov è palpabile, ma un’ombra incombe sulla sua regolare conclusione: il coprifuoco di Wimbledon. La partita è infatti il terzo incontro in programma sul Campo Centrale, un fattore che, unito all’esito dei match precedenti, potrebbe creare un potenziale grattacorso. Prima di Sinner e Dimitrov, il Campo Centrale ha ospitato la strenua battaglia tra Novak Djokovic e Alex de Minaur, vinta dal serbo dopo ben tre ore e venti minuti di gioco. Successivamente, è previsto l’incontro degli ottavi del torneo femminile tra Mirra Andreeva e Emma Navarro, un match che, per sua natura, potrebbe prolungarsi, consumando ulteriore tempo prezioso.

In uno scenario così serrato, l’inizio della partita di Sinner potrebbe slittare, teoricamente, fino alle 21 o persino alle 22 italiane. Questo ridurrebbe drasticamente il tempo a disposizione per completare l’incontro prima che scatti il limite orario imposto dal regolamento di Wimbledon. La possibilità che la partita venga sospesa o rinviata sul più bello è, purtroppo, una concreta preoccupazione, aggiungendo un elemento di imprevedibilità a un match già di per sé carico di aspettative.

La regola del coprifuoco: un accordo storico

A differenza degli altri tre tornei del Grande Slam – l’Australian Open, il Roland Garros e gli US Open – che non prevedono limiti di orario e dove le partite possono protrarsi ben oltre la mezzanotte (a Melbourne si è giocato fino alle 4 del mattino in alcune occasioni, e a New York si è spesso superata la mezzanotte), Wimbledon si ferma tassativamente alle 23 locali (la mezzanotte italiana). Questa singolare disposizione affonda le sue radici nel 2009, un anno cardine nella storia dei Championships. Fu allora che il Campo Centrale, dopo un’importante opera di restauro, fu dotato per la prima volta di un tetto retrattile e di luci artificiali.

L’introduzione del tetto rappresentò una svolta epocale, garantendo agli organizzatori la possibilità di disputare incontri anche in caso di pioggia, un evento non certo raro a Londra. In teoria, questa innovazione avrebbe permesso partite fino a tarda notte, equiparando Wimbledon agli altri Slam. Tuttavia, la realtà geografica del torneo imponeva considerazioni diverse. I campi di Wimbledon sono immersi in un quartiere residenziale, circondato da numerose abitazioni. I residenti, preoccupati che le partite notturne potessero compromettere la quiete della zona e il loro riposo, si opposero fermamente all’idea di prolungamenti illimitati. Non desideravano che un flusso di spettatori affamati uscisse dal Centrale a notte fonda, arrecando disturbo.

Ne seguì una lunga e complessa trattativa tra gli organizzatori dei Championships e i rappresentanti dei residenti, sostenuti dal consiglio locale. L’esito di queste discussioni fu un accordo storico: il coprifuoco alle 23 locali. Come affermato dal presidente del Consiglio di Merton, questa condizione di pianificazione è stata applicata per bilanciare le esigenze dei residenti locali con la portata di un evento sportivo internazionale di tale levatura che si svolge in un’area abitata. La consuetudine inglese di tornare a casa alle 23, ora in cui solitamente chiudono anche le discoteche, ha giocato un ruolo significativo nel definire questo limite.

L’impatto del coprifuoco e i precedenti

La regola delle 23 non è solo una curiosità regolamentare, ma un elemento che può avere un impatto diretto sull’andamento del torneo e sull’esito delle partite. Mentre il Campo Centrale e il Campo Numero 1 sono gli unici dotati di tetto e luci, permettendo il gioco anche in caso di pioggia o al calar del sole, su tutti gli altri campi le partite vengono sospese al sopraggiungere dell’oscurità, solitamente alle 21:30 locali. Questa rigorosità ha generato momenti di tensione, come l’episodio in cui Ben Shelton si infuriò quando l’arbitro sospese il suo match di secondo turno alle 21:29 locali, un minuto prima dell’orario limite.

Il coprifuoco è un chiaro esempio di come Wimbledon mantenga la sua identità unica e il suo rispetto per la comunità locale, anche a costo di introdurre una limitazione che non ha eguali negli altri tornei del Grande Slam. Questa peculiarità aggiunge un ulteriore strato di strategia e imprevedibilità al gioco, costringendo giocatori e organizzatori a tenere sempre d’occhio l’orologio. L’incontro tra Sinner e Dimitrov ne è la prova lampante: una sfida che non sarà vinta solo sul campo, ma anche contro il tempo.

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