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Omicidio Ilaria Sula, gli inquietanti messaggi di Samson agli amici: tutto premeditato

Pubblicato: 07/07/2025 20:17

Le parole scritte in una chat possono raccontare molto più di un momento d’ira: possono diventare la prova di un delitto annunciato. Nei messaggi scambiati tra amici, nei vocali rimasti inascoltati, negli sfoghi privati che la tecnologia conserva, a volte si nasconde la regia di una violenza pensata, meditata, e poi eseguita. È lì che gli inquirenti vanno a cercare, quando il sangue versato racconta una storia che qualcuno aveva già sussurrato.

Non si tratta solo di ricostruire un omicidio, ma di comprendere quanto profonda sia la radice del possesso e della sopraffazione in certe relazioni. Quando un uomo non accetta la fine di un legame e trasforma il rifiuto in condanna, il confine tra minaccia e azione può sfumare pericolosamente. Ed è proprio quello che, secondo le indagini, sarebbe accaduto in uno dei casi più gravi di femminicidio avvenuti nel 2025.

I messaggi nel telefono dell’assassino

Nel telefono di Mark Antony Samson sono stati rinvenuti messaggi inquietanti che riscrivono la cronologia di uno dei femminicidi più efferati dell’anno. «O torna con me o la uccido» scriveva il ragazzo a un amico, anticipando così l’omicidio di Ilaria Sula, sua ex compagna, assassinata a marzo 2025 a Roma, nell’appartamento di via Homs, e poi abbandonata in una valigia in fondo a un dirupo.

Gli inquirenti hanno definito quei messaggi un chiaro indizio della pianificazione del delitto, ricostruita a partire dalle conversazioni archiviate sul cellulare di Samson. Le chat, secondo quanto emerso dalle indagini, sono la prova del lungo e cupo percorso che ha portato al gesto finale: tre coltellate al collo, inferte con precisione e lasciate parlare nel silenzio dell’appartamento dove Ilaria ha trovato la morte.

L’interrogatorio e l’accusa di premeditazione

Lunedì 7 luglio 2025, Mark Antony Samson è comparso per la prima volta davanti al pubblico ministero. L’interrogatorio, durato circa due ore, si è svolto alla presenza del suo avvocato e si inserisce in un contesto in cui la Procura si appresta a chiudere il fascicolo dell’inchiesta. I magistrati, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, procedono con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai futili motivi e dalla relazione affettiva con la vittima.

Nel procedimento, però, non è solo Samson a essere sotto accusa. Anche la madre del ragazzo risulta indagata per concorso in occultamento di cadavere, un’ipotesi investigativa che ha preso forma nelle settimane successive al ritrovamento del corpo.

Una lunga scia di violenza sulle donne

Quello di Ilaria Sula è uno dei nomi che si aggiungono alla lista delle oltre 15 vittime di femminicidio registrate in Italia nei primi mesi del 2025. Insieme a lei, Martina Carbonaro e Sara Campanella rappresentano volti e storie di donne uccise da chi diceva di amarle. E anche in questo caso, come spesso accade, il rischio era noto, ma non fermato.

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