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“È lui”. Dramma nello sport, era un punto di riferimento per gli italiani: inutili i soccorsi

Pubblicato: 08/07/2025 17:11

Un malore improvviso durante la Traversata dello Stretto di Messina è costato la vita a Luca Tranzillo, 52 anni, figura molto nota nel panorama del nuoto master italiano. L’uomo, colpito da un infarto mentre era in acqua, nonostante i rapidi soccorsi, è morto lasciando sconvolta la comunità sportiva.

Tranzillo stava nuotando tra le coste di Messina e della Calabria, quando i presenti hanno capito subito che qualcosa non andava. I soccorsi, attivati immediatamente e coordinati dalla Guardia Costiera, non sono riusciti a salvargli la vita. La tragedia si è consumata sotto gli occhi increduli di atleti e amici.

La notizia ha profondamente colpito il mondo del nuoto. Luca Tranzillo non era solo un appassionato praticante, ma anche un importante dirigente sportivo e formatore. Era attivo presso il Forum Sport Center di Roma, dove si occupava della logistica e dell’organizzazione di eventi sportivi.

Era inoltre consigliere del comitato regionale FIN Lazio, con delega alla propaganda sportiva. Il suo impegno, sia sul piano tecnico che istituzionale, ne aveva fatto un riferimento nel settore, amato da colleghi e atleti, e stimato per la sua dedizione e la sua competenza.

Il presidente della Federazione Italiana Nuoto, Paolo Barelli, lo ha ricordato con parole di grande affetto: «Era un bravo nuotatore, un tecnico preparato, un organizzatore entusiasta. Sempre solare e disponibile. Ha trasmesso la sua passione per il mare e per il nuoto a intere generazioni di giovani».

Originario di Roma, Tranzillo aveva trasformato la sua passione in una missione: far crescere il movimento natatorio, sostenere i talenti emergenti e promuovere lo sport come valore educativo. La sua figura mancherà non solo a livello locale, ma anche nel contesto nazionale.

La Traversata dello Stretto di Messina, durante la quale si è consumata la tragedia, è una delle prove più affascinanti e impegnative del nuoto in acque libere. Si snoda per 3,5-5 km, tra correnti spesso forti e condizioni marine difficili, e richiede una preparazione fisica e mentale molto elevata.

Nonostante l’esperienza e la preparazione di Tranzillo, l’infarto è stato fulmineo. I presenti in acqua si sono resi conto immediatamente della gravità, ma neppure l’intervento tempestivo è bastato. Il dolore per la perdita ha subito raggiunto anche la capitale, dove Tranzillo era molto conosciuto.

Luca Tranzillo lascia un vuoto nel mondo dello sport, ma anche un’eredità di entusiasmo, professionalità e passione. Il suo impegno per il nuoto resterà nella memoria di chi lo ha conosciuto e di chi continuerà a nuotare sulle sue orme.

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