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Il gesto estremo di Guglielmo Palozzi, spara all’assassino del figlio appena uscito dal carcere

Pubblicato: 08/07/2025 15:30

Ci sono ferite che non si rimarginano mai, dolori che continuano a bruciare anche quando la giustizia ha già emesso la sua sentenza. Il lutto per la perdita di un figlio può scavare un solco profondo, capace di trasformare il tempo in attesa e il silenzio in rabbia. A distanza di anni, un padre ha deciso di farsi giustizia da solo, trasformando una piazza qualsiasi in un luogo di morte.

L’episodio riapre il dibattito su cosa resti davvero dopo un processo, una condanna o una scarcerazione. Quando la vittima è un familiare, per chi resta non sempre basta un verdetto per considerare chiuso un capitolo. E quando l’autore del reato torna in libertà, può accadere che il passato riaffiori in modo violento, portando con sé il peso di una giustizia percepita come incompleta.

Vittima colpita in pieno centro

Un colpo di pistola esploso in pieno giorno ha riportato a galla una tragedia mai sanata. A Rocca di Papa, in provincia di Roma, Guglielmo Palozzi, 61 anni, ha sparato e ucciso Franco Lollobrigida, 35 anni, l’uomo ritenuto responsabile della morte del figlio Giuliano Palozzi nel 2020. L’agguato è avvenuto martedì mattina attorno alle 10 in via Roma: secondo le prime ricostruzioni, la vittima stava camminando quando è stata raggiunta da un colpo d’arma da fuoco. Ferito, si è trascinato fino a piazza della Repubblica, nei pressi della fermata Cotral, dove si è accasciato a terra chiedendo aiuto.

Nessuna possibilità di soccorso

Immediato l’intervento dei sanitari del 118, che hanno fatto atterrare anche un’eliambulanza nel piazzale principale del paese, ma ogni tentativo di rianimazione si è rivelato inutile. Lollobrigida è morto sul posto. Sul luogo del delitto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Frascati insieme con il nucleo investigativo, che hanno eseguito i rilievi e recuperato l’arma del delitto. Poco dopo l’omicidio, Guglielmo Palozzi è stato individuato, bloccato e condotto in caserma. È ora in stato di fermo per omicidio volontario.

Il passato che ha armato la mano

Il movente sarebbe da ricercare in una vicenda dolorosa e irrisolta. Nel 2020, Franco Lollobrigida era stato imputato per la morte di Giuliano Palozzi, figlio dell’uomo che oggi ha premuto il grilletto. In primo grado era stato assolto dall’accusa di omicidio, dopo aver sostenuto di aver colpito il giovane con un pugno durante una lite per un debito di 25 euro, negando di essere stato l’unico aggressore. Secondo la sua versione, la morte di Giuliano sarebbe stata causata da un pestaggio successivo ad opera di altri.

In appello, tuttavia, i giudici non hanno ritenuto credibile la ricostruzione dell’imputato, condannandolo a dieci anni di reclusione per omicidio preterintenzionale. L’omicidio di Giuliano Palozzi risale al 27 gennaio 2020. Lollobrigida era uscito dal carcere da circa due anni, una libertà che Guglielmo Palozzi, evidentemente, non aveva mai accettato.

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