
È stato tragico l’epilogo delle ricerche per Mariia Buhaiova, la studentessa ucraina di 18 anni scomparsa venerdì 4 luglio. Il suo corpo è stato trovato impiccato a circa un chilometro dal villaggio turistico dove stava svolgendo uno stage formativo nell’ambito di un progetto europeo. A confermare la notizia sono state fonti investigative locali.
Mariia si era allontanata in modo apparentemente volontario dal centro Meditur di Carovigno, dove lavorava da metà giugno nel ristorante della struttura. Le immagini delle telecamere di sorveglianza l’avevano ripresa mentre, con uno zaino in spalla e il cellulare acceso, si dirigeva verso la strada statale adriatica. Poi il nulla: il telefono spento, nessun segnale.
A lanciare l’allarme erano stati i titolari del villaggio turistico, che non vedendola rientrare avevano denunciato la scomparsa. Da quel momento, erano partite le ricerche da parte di forze dell’ordine e volontari, ma le speranze si sono infrante con il ritrovamento del corpo in un’area di campagna poco distante.

Gli ultimi gesti prima della tragedia
Nella stanza dove alloggiava, Mariia aveva lasciato il passaporto, il caricabatterie, un biglietto con i numeri di telefono dei genitori e 150 euro in contanti. Aveva anche inviato un bonifico di 750 euro al fratello 15enne, il compenso guadagnato per il mese di giugno. Un gesto che ha subito fatto pensare a un distacco pianificato e sul quale si stanno ora concentrando le indagini.
Secondo i racconti dei compagni di stage, Mariia sembrava in difficoltà: non parlava italiano e stentava a tenere il passo con il lavoro. Aveva ricevuto un avviso di interruzione anticipata del tirocinio. «Uno dei manager ci disse che alcuni di noi sarebbero stati licenziati. Lei era tra questi», racconta Igor, un altro stagista.

Mariia aveva anche avuto un colloquio con il direttore della struttura, da cui aveva capito che sarebbe dovuta lasciare l’incarico prima del previsto. «Aveva portato via con sé delle pillole, antidolorifici e un paio di forbici», ha aggiunto la sua compagna di stanza, Valeria.
La scomparsa della ragazza era stata fatta dai titolari del villaggio vacanze. La 18enne aveva finito il suo stage nel ristorante del villaggio la scorsa domenica, dopo averlo iniziato appena il 15 giugno. Sin da subito è stato chiaro agli inquirenti che la ragazza si fosse allontanata volontariamente. Ma non è escluso che ci possa essere un legame con l’interruzione prematura del rapporto di lavoro. Un collega a Repubblica ha detto che i manager avevano anticipato alla ragazza che sarebbe stata licenziata, assieme ad altri. E dopo un colloquio col direttore della struttura, la ragazza aveva capito che doveva andare via.
Il progetto di formazione era stato organizzato dalla Agorà Academy, una società di formazione con sede a Bratislava, fondata da un italiano. Mariia frequentava l’università nella capitale slovacca. Era arrivata in Italia il 14 giugno, insieme ad altri 10 ragazzi ucraini, tutti impiegati in strutture turistiche del territorio.