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Lutto in politica, è morto il più importante: ha fatto la storia

Pubblicato: 08/07/2025 12:48

Nel corso degli ultimi decenni, alcune figure della politica internazionale hanno lasciato un segno indelebile nei rispettivi schieramenti, nel bene e nel male. Il loro contributo è spesso stato tanto controverso quanto determinante, in un’epoca di forti contrasti ideologici e profondi cambiamenti sociali. Quando una di queste personalità viene a mancare, il dibattito sulla sua eredità si riaccende, diviso tra riconoscimenti e critiche.

È il caso di un protagonista della scena politica britannica del secondo Novecento, noto per le sue posizioni nette, la fedeltà a una leadership inflessibile e un’esperienza personale segnata anche dalla violenza politica.

Addio a Norman Tebbit, veterano dell’era Thatcher

Norman Tebbit, scomparso all’età di 94 anni, è stato una delle figure centrali del panorama conservatore britannico durante il periodo guidato da Margaret Thatcher. A confermarne la morte è stato il figlio, William. Politico di spicco, Tebbit aveva ricoperto diversi incarichi strategici nei governi tory degli anni Ottanta, assumendo un ruolo di primo piano nelle politiche economiche e industriali di quegli anni.

Apprezzato all’interno del partito come simbolo della cosiddetta “nuova destra”, Tebbit era noto per il suo sostegno deciso alle riforme liberiste e alla visione meritocratica della società. Ex ministro del Lavoro e poi dell’Industria, fu anche presidente del partito conservatore e considerato uno dei più leali sostenitori della linea dura adottata da Downing Street in quegli anni, soprattutto nei confronti del movimento sindacale e delle proteste sociali.

Ferito in un attentato dell’IRA

Il suo percorso fu segnato anche da momenti drammatici. Nel 1984, durante il congresso annuale dei conservatori a Brighton, Tebbit rimase gravemente ferito in un attentato dinamitardo rivendicato dall’IRA, mentre sua moglie riportò lesioni permanenti. L’attacco, che aveva come obiettivo l’intera leadership tory, avvenne nel pieno delle tensioni legate alla questione nordirlandese.

Ritiratosi dalla Camera dei Comuni nel 1987, fu poi nominato membro della Camera dei Lord nel 1992, dove ha continuato a sostenere le posizioni storiche del suo partito fino agli ultimi anni di attività politica. Il suo nome è rimasto legato a un’epoca divisiva per il Regno Unito, tra riforme economiche radicali e forti opposizioni sociali.

Con la sua scomparsa, si chiude un altro capitolo dell’epoca thatcheriana, lasciando spazio alla riflessione sull’eredità di un’intera stagione politica.

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