
Come si scelgono le marmellate o le confetture migliori? E che differenza c’è tra questi termini? In questo articolo facciamo chiarezza, partendo proprio col dire che quando si parla di conserve a base di frutta, è facile confondere termini come marmellata, confettura e composta. Molti li usano come se fossero intercambiabili, ma in realtà indicano prodotti ben distinti, con caratteristiche regolamentate da precise disposizioni di legge. Comprendere cosa li differenzia aiuta non solo a leggere meglio le etichette, ma anche a fare scelte più informate su ciò che mettiamo a tavola. Il termine conserve si riferisce a una vasta categoria di alimenti sottoposti a trattamenti specifici che permettono di allungarne la durata di conservazione, mantenendo il più possibile inalterate le qualità nutrizionali e sensoriali. Le conserve di frutta rientrano in questa categoria e includono diverse preparazioni ottenute con frutti freschi o agrumi. In Italia, la classificazione ufficiale è stabilita dal Decreto Legislativo n. 50 del 20 febbraio 2004, che recepisce la Direttiva Europea 2001/113/CE. Questo decreto definisce nel dettaglio ingredienti, percentuali minime di frutta e modalità di produzione per ogni tipologia. Vediamo le differenze.
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Le principali tipologie: caratteristiche e requisiti
– Le marmellate sono: “Preparazione gelificata a base di acqua, zuccheri e agrumi (succosi, polpa, scorze, estratti). Almeno 200 g di agrumi, di cui 75 g provenienti dall’endocarpo”.
– Confettura: “Miscela di zuccheri, acqua e polpa o purea di uno o più frutti (non agrumi). Almeno 350 g di frutta, salvo eccezioni per alcune varietà (es. ribes, mele cotogne)”.
– Confettura extra: “Versione più ricca, fatta esclusivamente con polpa non concentrata. Alcuni frutti (come mele, zucche, cetrioli, angurie…) non possono essere miscelati con altri. Minimo 450 g di frutta, con possibili eccezioni”.
– Gelatina / Gelatina extra: “Gel ottenuto solo da succhi o estratti acquosi di frutta, senza polpa. Deve contenere un quantitativo equivalente a quello richiesto per le confetture”.
– Crema di marroni. “Composta morbida a base di acqua, zucchero e purea di castagne. Almeno 380 g di marroni per chilo di prodotto”.
– Composte o preparazioni di frutta: “Prodotti ad alta percentuale di frutta (oltre il 45%), spesso senza zuccheri aggiunti, ma dolcificati con succhi naturali o concentrati. Non soggette a normativa specifica”.

Come orientarsi nella scelta per acquistare le marmellate migliori
Come spiegano gli esperti di Altroconsumo, la scelta tra marmellate, confetture, composte o gelatine dovrebbe dipendere da due fattori principali: gusto personale e consapevolezza nutrizionale. Se si preferiscono i gusti più decisi e agrumati, la marmellata è la scelta ideale. Chi ama la frutta più dolce può optare per confetture o composte. Queste ultime, non essendo regolamentate, variano molto tra i produttori: alcune possono contenere percentuali molto elevate di frutta e nessun zucchero aggiunto, altre possono essere simili a una confettura tradizionale. Vediamo ora i migliori prodotti in commercio divisi per categoria:
1) Marmellata – Secondo Altroconsumo, le prime tre posizioni tra le marmellate senza zuccheri aggiunti sono:
– Fiordifrutta Rigoni di Asiago (100 % frutta biologica, dolcificata solo con succo d’uva);
– Zuegg 100 % Frutta (100 % frutta, zuccheri naturali);
– Hero Diet (55 % frutta e dolcificanti naturali).
2) Confettura – Secondo Yuka, l’app che valuta qualità e composizione dei prodotti:
– Confiturelle confettura di mirtilli (Provenza, bio, senza zuccheri aggiunti) ottiene il miglior punteggio (79/100);
– Confettura di fragole e mirtilli di Lucien Georgelin (78/100);
– D’Arbo mirtilli 80 % (78/100), Saveurs & Fruits lamponi bio (76/100).
3) Composta – fra i prodotti più apprezzati spiccano:
– Sarchio composta di mirtilli selvatici (55 % frutta, bio, senza zuccheri aggiunti);
– Alce Nero composta di fragole bio.