
Il bilancio delle devastanti alluvioni in Texas continua a peggiorare: secondo le ultime comunicazioni delle autorità locali, i morti sono saliti a 109, mentre almeno 161 persone risultano ancora disperse. Si tratta di una delle peggiori catastrofi naturali che abbiano colpito lo Stato negli ultimi decenni, con intere comunità isolate, infrastrutture danneggiate e migliaia di sfollati.
L’emergenza non è ancora finita. Il livello di rischio alluvioni è stato innalzato in diverse aree dello Stato, in particolare nel Texas centrale, dove le condizioni meteorologiche restano estremamente critiche. Secondo quanto riportato dalla CNN, che cita il Weather Prediction Center, il rischio è stato alzato da livello 2 a livello 3 su una scala di 4, segnalando una potenziale ulteriore escalation della situazione.
Le zone più colpite includono la contea di Kerr, che da giorni è al centro della crisi, e le aree vicine ai bacini fluviali del Guadalupe e del Llano, i cui corsi d’acqua hanno superato gli argini, travolgendo abitazioni, strade e linee elettriche. Squadre della Guardia Nazionale, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco stanno lavorando senza sosta per cercare superstiti, evacuare i residenti e distribuire aiuti di emergenza.

Secondo i meteorologi, l’evento è stato causato da una combinazione estrema di piogge torrenziali e terreno già saturo d’acqua, che ha impedito l’assorbimento naturale delle precipitazioni. In alcune località sono caduti oltre 300 millimetri di pioggia in meno di 48 ore, un quantitativo che ha superato di gran lunga la media stagionale.
Le autorità stanno cercando di far fronte all’emergenza anche sul piano logistico. Molti ospedali hanno raggiunto la capienza massima, mentre diversi ponti e strade sono inagibili o completamente distrutti. Alcune comunità rurali sono ancora irraggiungibili, il che complica ulteriormente il conteggio ufficiale dei danni e delle vittime.
A preoccupare è anche la previsione meteo per le prossime ore: ulteriori precipitazioni sono attese su una vasta area dello Stato, e il rischio di nuove esondazioni resta concreto. Intanto il governatore del Texas ha dichiarato lo stato di emergenza in oltre 30 contee, autorizzando l’uso di fondi straordinari e l’intervento dell’esercito per operazioni di soccorso.

Sul piano politico, l’ex presidente Donald Trump ha annunciato di voler visitare le aree colpite “forse venerdì”, mentre l’attuale amministrazione federale ha promesso assistenza immediata attraverso l’Agenzia per la gestione delle emergenze (FEMA). Intanto, molte associazioni stanno raccogliendo fondi per aiutare le famiglie sfollate e fornire generi di prima necessità.
Il Texas si trova così ad affrontare una delle peggiori crisi ambientali della sua storia recente. Per molti residenti, il trauma non è solo fisico ma anche emotivo: interi quartieri distrutti, famiglie divise, vite spezzate. E mentre prosegue la corsa contro il tempo per salvare chi è ancora intrappolato, l’intera nazione guarda con angoscia al futuro di queste comunità messe in ginocchio dall’acqua.