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Orribili violenze su più donne, arrestato giovane 23enne: “Tutte nella stessa zona”

Pubblicato: 08/07/2025 16:45

Una serie di aggressioni sessuali avvenute in rapida successione, tutte con modalità simili, ha fatto scattare l’allarme tra i cittadini e mobilitato le forze dell’ordine in una complessa attività investigativa. Gli episodi, avvenuti nel giro di poche settimane, hanno destato forte preoccupazione anche per la giovane età delle vittime e per la sistematicità degli attacchi, avvenuti in spazi aperti ma isolati, lontani da occhi indiscreti.

Il contesto delle aggressioni, sempre legato a luoghi poco frequentati e in orari strategici, ha reso inizialmente difficile l’identificazione dell’autore. Tuttavia, grazie alla prontezza delle denunce e all’impegno delle forze dell’ordine, gli investigatori sono riusciti a delineare un profilo preciso dell’aggressore, portando in tempi relativamente brevi all’adozione di misure restrittive.

Gli episodi lungo l’Adige e l’arresto

Gli episodi si sono verificati lungo l’argine del fiume Adige, nel territorio di Legnago, in provincia di Verona, durante il mese di giugno. Le indagini dei carabinieri della Compagnia locale hanno portato all’arresto di un giovane di 23 anni, considerato il principale sospettato per quattro aggressioni sessuali, tre delle quali consumate e una tentata. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale di Verona, su richiesta della Procura.

Il sospettato – italiano, di origine marocchina, residente nella bassa provincia veronese e già noto alle forze dell’ordine – è stato individuato grazie a un’attenta analisi delle descrizioni fornite dalle vittime, incrociate con diverse segnalazioni di cittadini della zona. Una serie di verifiche approfondite su soggetti già segnalati ha permesso ai militari di stringere il cerchio fino ad arrivare all’identificazione.

Proseguono le indagini per altri possibili casi

Il giovane è stato condotto nel carcere di Montorio, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini, tuttavia, non si fermano: gli inquirenti stanno ora valutando se l’indagato possa essere collegato ad altri casi ancora irrisolti, verificatisi in contesti simili e con modalità compatibili con quelle finora accertate.

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