
C’è ancora un velo d’incertezza sulle condizioni fisiche di Jannik Sinner alla vigilia del suo match nei quarti di finale di Wimbledon contro Ben Shelton. Le notizie che arrivano da Londra, però, sembrano allontanare lo spettro di un possibile forfait: l’azzurro si è allenato, anche se in forma leggera e al coperto, dopo essersi sottoposto in mattinata a una risonanza magnetica al gomito destro.
Il colpo al braccio, rimediato durante il match contro Grigor Dimitrov, aveva destato preoccupazione già ieri, soprattutto per l’andamento della partita. Nonostante la qualificazione ottenuta per il ritiro dell’avversario, Sinner ha giocato per oltre due set con evidenti problemi al servizio e al dritto, limitato dalla caduta subita nel primo game del match. “Non sono preoccupatissimo”, aveva commentato lui stesso, lasciando però intuire che qualcosa non andava.

Questa mattina il numero uno del mondo si è sottoposto a esami strumentali per accertare l’entità del problema. L’assenza di comunicati ufficiali da parte del suo team ha lasciato spazio a una girandola di voci. Inizialmente era previsto un allenamento all’aperto alle 16 (ora di Londra), poi cancellato all’ultimo momento, alimentando ulteriormente le ipotesi su un possibile ritiro. Ma il clima di incertezza si è in parte dissolto nel pomeriggio.
A dare rassicurazioni ci ha pensato Darren Cahill, il coach di Sinner, che ha spiegato a Tennis Now la scelta di allenarsi indoor: “Ci siamo limitati a farlo colpire per 20-30 minuti. Ha bisogno di sentire la palla, è il suo modo di rimanere in fiducia. Ha perso circa 8-10 km/h col dritto, ma nulla che non si possa gestire. È impossibile convincerlo a riposare”.
La dinamica dell’infortunio, rivista e analizzata frame per frame, mostra una caduta tutt’altro che banale: rincorrendo un colpo lungo linea di Dimitrov, Sinner è scivolato nella zona sinistra del campo, impattando a terra con il braccio che stringeva ancora la racchetta. Non si è trattato di un impatto violento, ma abbastanza per compromettere l’efficacia dei colpi da fondo.

Nonostante ciò, l’azzurro ha stretto i denti e ha provato a rimanere in partita fino a quando il bulgaro si è fermato per un infortunio muscolare. Un colpo di scena che ha sì consegnato la vittoria a Jannik, ma senza lasciare certezze sul suo reale stato di salute. Da lì, la necessità di monitorarlo con grande attenzione.
La speranza, ovviamente, è che il fastidio sia solo momentaneo e legato allo sforzo e alla contusione. I segnali odierni vanno in quella direzione, ma il match con Ben Shelton, mancino potente e imprevedibile, richiederà massima efficienza fisica. L’orario è fissato: mercoledì sul Court 1, subito dopo Swiatek-Samsonova, attorno alle 15 italiane.
In ogni caso, Sinner ha già eguagliato il risultato dello scorso anno, difendendo i punti nel ranking e mantenendo saldo il primato. Ma il vero obiettivo è confermare il suo status da numero uno anche sull’erba londinese, un terreno che ha imparato a domare. Tutto dipenderà dal gomito. E dalla capacità di non lasciare che il dubbio si trasformi in limite.