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Stefano Margarita accoltellato a 26 anni, la fine più tragica: “Lascia il figlio”

Pubblicato: 08/07/2025 19:58

Una serata che avrebbe dovuto essere ordinaria si è trasformata in un dramma che ha scosso profondamente una comunità. Una semplice discussione è degenerata in una violenta rissa che ha portato a conseguenze irreparabili, lasciando dietro di sé dolore e sconcerto. Il conflitto tra gruppi di giovani, nato da motivazioni che sfiorano tensioni economiche e personali, è culminato in un gesto estremo che ha tolto la vita a un ragazzo e ha ferito gravemente un altro.

La rapidità con cui la situazione è degenerata ha colto di sorpresa chi era presente, trasformando un confronto acceso in un episodio di violenza che nessuno avrebbe voluto vedere. L’uso di un coltello ha segnato il punto di non ritorno, cambiando per sempre le vite di chi è coinvolto e suscitando reazioni di sgomento e rabbia sia nei presenti sia nella rete sociale che ruota intorno ai protagonisti della vicenda.

Lite mortale

È finita in tragedia una lite esplosa nella tarda serata a San Marco Evangelista, nel Casertano. A perdere la vita è stato Stefano Margarita, 26 anni, originario di Secondigliano e residente a Chiaiano, quartiere di Napoli. Un ragazzo descritto da chi lo conosceva come «un bravo ragazzo», molto presente sui social, padre di un bambino che definiva «il centro del mio vivere».

Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Caserta hanno ricostruito che il gruppo proveniente da Napoli si sarebbe recato a San Marco Evangelista per una discussione legata ai proventi di presunte truffe ai danni di anziani. Il confronto iniziale tra i giovani, quattro in tutto, e un 24enne del posto sarebbe avvenuto all’interno di un’auto, per poi degenerare in piazzetta Libertà con l’intervento del padre del ragazzo casertano, 57 anni.

La lite è rapidamente sfociata in violenza con l’uso di un coltello che ha colpito mortalmente Stefano Margarita e ferito altri due giovani, uno in modo grave, l’altro in maniera più lieve. I due presunti responsabili, padre e figlio, sono stati fermati. Altri due membri del gruppo napoletano sono stati ascoltati dagli inquirenti.

Il profilo di Stefano e la tensione dopo i fatti

Stefano viveva nelle palazzine popolari di via Cupa Spinelli, un volto conosciuto nella zona e molto attivo su Facebook e TikTok, dove condivideva pensieri, aforismi e momenti di vita quotidiana. Tra i suoi contenuti, anche riflessioni sulla fiducia e immagini di tatuaggi significativi come la Statua della Libertà e Thomas Shelby, protagonista di Peaky Blinders.

Dopo la notizia della morte, l’ospedale di Caserta è stato teatro di momenti di alta tensione con familiari e amici radunati davanti al pronto soccorso, generando scene di agitazione che hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sui social si moltiplicano i messaggi di cordoglio e le riflessioni, in un quadro complesso fatto di sogni, errori e scelte segnate anche dal contesto sociale e di provenienza.

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