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Stop diesel Euro 5 rinviato al 2026, scontro in aula e accuse al governo: il M5S abbandona la commissione

Pubblicato: 08/07/2025 14:56

Il tema delle limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinanti continua a generare dibattito, tra esigenze ambientali e istanze economiche. La questione riguarda in particolare i mezzi diesel di categoria Euro 5, che da tempo sono oggetto di politiche restrittive nei piani per la qualità dell’aria. Negli ultimi mesi, le pressioni da parte di categorie produttive, amministratori locali e alcuni settori politici hanno riportato al centro dell’agenda la necessità di una proroga.

Alla base della discussione vi è la difficoltà di conciliare la transizione ecologica con la realtà quotidiana di milioni di cittadini e imprese, per cui il rinnovo del parco mezzi rappresenta un costo non sempre sostenibile. Le misure previste per il blocco della circolazione dei diesel Euro 5 erano già state contestate in diverse occasioni, considerate da molti troppo rigide rispetto ai tempi reali di adeguamento del sistema.

Il rinvio approvato nel decreto Infrastrutture

Lo stop alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 è stato ufficialmente posticipato di un anno. La nuova scadenza sarà il primo ottobre 2026, e non più il 2025. Il rinvio è stato inserito in un emendamento approvato all’interno del decreto Infrastrutture, che ha modificato i termini della limitazione strutturale alla circolazione per le autovetture e i veicoli commerciali delle categorie N1, N2 e N3 alimentati a diesel, in vigore nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

La norma prevede inoltre che le restrizioni vengano applicate prioritariamente nei comuni con oltre 100.000 abitanti, correggendo il limite inizialmente fissato a 30.000. Il provvedimento coinvolge in particolare le aree urbane ad alta densità, con un impatto diretto su trasporti e logistica.

Salvini esulta, il Movimento 5 Stelle abbandona l’aula

È una scelta di buonsenso”, ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che aveva più volte annunciato un intervento per allentare le restrizioni alla mobilità. Il Mit parla di “grande soddisfazione” per il risultato ottenuto.

Ma mentre il governo celebra, in Commissione Ambiente-Infrastrutture e Trasporti è caos. I deputati del Movimento cinque stelle hanno abbandonato i lavori, denunciando una gestione “oscena e coercitiva” da parte della presidenza e accusando la maggioranza di trasformare il decreto in una “discarica di emendamenti”. “Non ci hanno neppure lasciato parlare”, si legge nella nota congiunta, “e si va avanti solo per portare in carrozza il voto sul mandato al relatore”.

Un clima incandescente che conferma le fratture politiche intorno a un provvedimento che, al di là della proroga, sta diventando terreno di scontro tra esecutivo e opposizione.

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