
È stata rintracciata nelle scorse ore la giovane donna con cui Andrea Cavallari aveva avuto una relazione sentimentale all’epoca dei fatti per cui è stato condannato. La ragazza, secondo quanto accertato dagli investigatori, si trova regolarmente al lavoro nel territorio modenese e non risulterebbe coinvolta nella fuga del 26enne, evaso lo scorso 3 luglio a Bologna.
L’attenzione degli inquirenti si era concentrata su di lei dopo che i genitori di Cavallari, sentiti dalla polizia penitenziaria, avevano fatto riferimento a un possibile incontro tra il figlio e una sua ex fidanzata. La pista sentimentale era parsa inizialmente una delle più solide da seguire per rintracciare il giovane.
Andrea Cavallari si è reso irreperibile lo stesso giorno della laurea, ottenuta all’Università di Bologna. Dopo aver discusso la tesi e festeggiato con alcuni parenti, ha fatto perdere le proprie tracce. Era in regime di semilibertà nel carcere di Castelfranco Emilia, dov’era detenuto per la strage di Corinaldo, costata la vita a cinque adolescenti e una madre nel dicembre 2018.

La ragazza, però, non avrebbe avuto alcun contatto recente con Cavallari e non risulta coinvolta in nessuna fase della fuga. Il suo nome è stato comunque acquisito agli atti, come elemento di verifica nei controlli incrociati sulle relazioni personali dell’evaso.
Le indagini della polizia penitenziaria, coordinate dal pubblico ministero Andrea De Feis, si stanno ora concentrando su un più ampio spettro di ipotesi: amici, conoscenti, contatti online, eventuali appoggi logistici. L’obiettivo è capire se qualcuno possa aver favorito l’allontanamento del 26enne.
Oltre al fascicolo per evasione, la Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta parallela per favoreggiamento personale, al momento contro ignoti. L’ipotesi è che Cavallari possa aver pianificato la fuga con l’aiuto di qualcuno o con una rete di contatti esterni.
La latitanza di Cavallari ha sollevato polemiche anche sul fronte politico e giudiziario, soprattutto per la concessione della semilibertà nonostante la gravità della condanna. Sulla sua posizione pesano condanne definitive per omicidio plurimo, lesioni e rapina aggravata.

Il giovane, originario della provincia di Ancona, era stato individuato come uno dei membri della banda che, quella notte nella discoteca Lanterna Azzurra, spruzzò spray al peperoncino per derubare i presenti, scatenando il panico e il crollo di una balaustra.
Cavallari avrebbe dovuto rientrare in carcere la sera stessa del 3 luglio, ma non ha mai fatto ritorno alla struttura penitenziaria. Da allora sono in corso ricerche in diverse regioni italiane, ma finora senza esito. La sua fuga resta un caso aperto e prioritario per le forze dell’ordine.