
Il conflitto in Ucraina continua a spaccare la comunità internazionale, alimentando contrasti sempre più accesi tra i leader occidentali e la Russia. L’invasione ordinata da Vladimir Putin non solo ha stravolto gli equilibri geopolitici, ma ha innescato una lunga serie di reazioni a catena che, dopo oltre tre anni, stanno mettendo a dura prova le risorse militari e diplomatiche degli alleati di Kiev. Ogni nuova dichiarazione o decisione politica rischia di modificare lo scenario, mentre si aggrava il bilancio umano e cresce la tensione tra le capitali.
In questo contesto si inserisce il nuovo attacco verbale di Donald Trump, che torna al centro del dibattito globale con parole pesanti e un cambio di linea apparente sulla fornitura di armi all’Ucraina. Le frizioni tra Mosca e Washington sembrano intensificarsi proprio nel momento in cui l’opinione pubblica americana guarda con crescente preoccupazione alla disponibilità di armamenti, dopo mesi di impegno militare su più fronti.

Trump contro Putin: “Sta dicendo un sacco di stronzate”
Washington, 8 luglio 2025 – Il presidente americano Donald Trump ha usato toni durissimi nei confronti del leader del Cremlino. “Putin sta dicendo un sacco di stronzate sull’Ucraina”, ha dichiarato nel corso di una riunione di governo, rispondendo a una domanda dei giornalisti. Il capo della Casa Bianca ha anche rilanciato l’ipotesi di nuove sanzioni contro la Russia, senza tuttavia entrare nei dettagli. “Ci stiamo pensando con forza”, ha spiegato, precisando che gli Stati Uniti vogliono continuare a fornire armi difensive a Kiev perché “Putin non sta trattando bene gli esseri umani. Sta uccidendo troppe persone”.

Scorte ridotte e congelamento degli aiuti a Kiev
A mettere pressione sull’amministrazione Trump è anche la situazione delle scorte militari americane. Secondo quanto riportato dal Guardian, gli Stati Uniti dispongono oggi di solo il 25% dei missili intercettori Patriot necessari per coprire le esigenze operative del Pentagono. La causa principale di questo calo sarebbe legata al recente impegno militare in Medio Oriente, dove gli Usa hanno intensificato l’uso dei sistemi di difesa per proteggere le proprie basi da attacchi missilistici, in particolare durante l’operazione contro gli impianti nucleari iraniani.
A causa di questa penuria, il vicesegretario alla Difesa Stephen Feinberg ha autorizzato il congelamento dell’ultimo invio di munizioni a Kiev, con il via libera del segretario alla Difesa Pete Hegseth. Tuttavia, nel corso di una cena ufficiale con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, Trump ha lasciato intendere di voler inviare nuove armi all’Ucraina, anche se non è stato chiaro se tra queste ci siano i Patriot.
Secondo fonti riservate, Trump avrebbe assicurato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky di non aver ordinato uno stop definitivo agli aiuti militari e di aver solo avviato una revisione delle scorte. Il monitoraggio, gestito dallo Stato maggiore e dall’agenzia per la sicurezza e la difesa del Pentagono, ha però evidenziato come diverse munizioni critiche siano sotto la soglia minima operativa da anni, a causa dell’intenso sostegno militare all’Ucraina già iniziato sotto l’amministrazione Biden.

Putin nomina un nuovo ministro, muore Starovoit
Intanto in Russia, il presidente Vladimir Putin ha nominato Andrei Nikitin nuovo ministro dei Trasporti. L’ex governatore della regione di Novgorod prende il posto di Roman Starovoit, sollevato dall’incarico appena il giorno prima. Subito dopo è arrivata la notizia della morte dello stesso Starovoit, per cui il Comitato investigativo russo parla di ipotesi di suicidio come pista principale. Nikitin era già viceministro del dicastero prima di assumere l’attuale incarico.

Macron a Westminster: “Gli europei non abbandoneranno l’Ucraina”
Sul fronte europeo, il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un forte messaggio di unità. Parlando in inglese alle Camere riunite del Parlamento britannico, durante la sua visita di Stato a Londra, Macron ha affermato che “gli europei non abbandoneranno mai l’Ucraina” di fronte all’aggressione russa. Parole pronunciate in un contesto solenne, che ha visto il capo dell’Eliseo anche deporre una corona a Westminster in memoria dei caduti di guerra. Francia e Regno Unito, ha detto, sono alla guida della coalizione dei volenterosi in sostegno a Kiev.