
Andrea Cavallari, il 26enne condannato a quasi 12 anni di carcere per la strage di Corinaldo, è ufficialmente latitante dal 3 luglio 2025. Dopo aver ottenuto un permesso per recarsi a Bologna e laurearsi, Cavallari ha fatto perdere le proprie tracce. L’assenza di una scorta al momento della cerimonia e la possibilità di festeggiare con i familiari fuori dal controllo penitenziario hanno creato una falla nel sistema, oggi al centro di un’indagine della polizia penitenziaria, coordinata dal pubblico ministero Andrea De Feis.
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Indagini in corso e accuse di favoreggiamento
Il fascicolo aperto per evasione e favoreggiamento — al momento a carico di ignoti — cerca di ricostruire le modalità con cui Cavallari sia riuscito a eludere la sorveglianza. Le ipotesi investigative parlano di complicità esterne, con il sospetto che alcune persone abbiano agevolato la fuga. Gli inquirenti stanno passando al vaglio i contatti recenti del giovane, compresi amici e conoscenti legati al periodo precedente alla sua incarcerazione.
Una delle piste seguite riguarda una ragazza con cui Cavallari aveva avuto una relazione sentimentale all’epoca dei fatti di Corinaldo. La donna, rintracciata nel Modenese dove oggi lavora, ha riferito di non avere più rapporti con lui da molto tempo e appare al momento estranea all’evasione. I genitori di Cavallari, interrogati dagli investigatori, hanno parlato di una presunta nuova fidanzata che il figlio avrebbe voluto incontrare, ma non sono in grado di fornire conferme.

Il rischio sottovalutato e il peso delle responsabilità
Una persona vicina al 26enne — citata in un articolo di Caterina Giusberti pubblicato l’8 luglio 2025 — lo ha definito “un figlio”, ma ha anche ammesso che lasciarlo uscire dal carcere, anche solo per la laurea, è stato un errore. “È un ragazzo inaffidabile, doveva rimanere dentro”, ha commentato, evidenziando un clima di disillusione anche tra chi, fino a poco fa, credeva nella possibilità di un suo riscatto.
La vicenda giudiziaria di Cavallari è legata a una delle più tragiche pagine della cronaca italiana recente: la calca alla discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, che costò la vita a sei persone e provocò il ferimento di altre 59. Secondo le sentenze, Cavallari faceva parte della banda che spruzzò spray urticante nel locale, scatenando il panico tra i presenti.

Nuova foto segnaletica e allerta su tutto il territorio
Le autorità hanno diffuso una nuova foto segnaletica di Andrea Cavallari, accompagnata da un invito alla massima attenzione. La fuga, avvenuta senza alcuna coercizione, rappresenta non solo una sconfitta per il sistema penitenziario, ma anche un rischio concreto per la sicurezza pubblica. Le ricerche si stanno concentrando su eventuali spostamenti successivi alla cerimonia di laurea e su tutte le possibili coperture logistiche fornite da terzi.
In attesa di sviluppi, resta aperta la domanda su come sia stato possibile autorizzare l’uscita di un detenuto con una condanna così grave senza una sorveglianza adeguata. Le risposte potrebbero arrivare nei prossimi giorni, insieme – si spera – a una rapida localizzazione del fuggitivo. Nel frattempo, il ricordo delle giovani vite spezzate a Corinaldo continua a pesare come un macigno su questa vicenda.