
Il 38enne Novak Djokovic ha superato il giovane Flavio Cobolli nei quarti di finale di Wimbledon 2025, con il punteggio di 6-7(6), 6-2, 7-5, 6-4, conquistando la sua 14ª semifinale sull’erba londinese. Un match che ha messo in luce da un lato la solidità e l’esperienza del campione serbo, dall’altro il coraggio e la maturità del ventitreenne romano alla sua prima apparizione nei quarti di uno Slam.
Negli stessi giorni, un altro giovane talento italiano, Jannik Sinner, ha confermato la crescita costante nel circuito, portando avanti con forza il movimento azzurro nel tennis mondiale. La presenza di entrambi i giocatori a questi livelli testimonia la qualità emergente del tennis italiano, che sta vivendo una stagione ricca di soddisfazioni.
Le parole di Djokovic: sfida a Sinner

A fine partita Djokovic ha voluto prima di tutto rendere omaggio al suo avversario, sottolineando come il romano avesse disputato un “bellissimo torneo” e una “grande battaglia” nel match odierno. Il serbo ha ricordato di averlo affrontato una volta l’anno scorso sul cemento e di aver condiviso vari allenamenti con lui su diverse superfici, ma mai sull’erba. Proprio per questo ha ammesso di essere rimasto colpito: secondo lui c’è una grande differenza tra allenarsi e competere, e Cobolli “ha giocato una partita di alto livello”.
Djokovic ha sottolineato in particolare il valore del servizio dell’azzurro e il suo atteggiamento coraggioso nel cercare sempre i propri colpi. Lo ha definito “un giocatore di talento e di qualità”, convinto che lo rivedremo presto a questi livelli. Ha anche voluto estendere i complimenti all’intero team di Cobolli, segno di un rispetto non scontato in una giornata che per lui era carica di significato.

Il match, però, ha avuto anche un momento di preoccupazione. Sul finire, il serbo è scivolato, cadendo malamente sull’erba: un episodio che ha fatto trattenere il fiato a tutti, anche per l’importanza del momento. Djokovic ha spiegato di non essere ancora caduto quest’anno, e che l’episodio lo ha sorpreso proprio perché su questa superficie lui è abituato a scivolare spesso. Ha aggiunto che si aspettava una situazione simile prima o poi, ma la caduta è arrivata “in un momentaccio”. Nonostante tutto, ha trovato la forza di servire bene e chiudere il match, lasciando poi al fisioterapista il compito di rimetterlo in piedi.
C’è stato spazio infine anche per una riflessione più profonda sul suo cammino a Wimbledon. Quella conquistata contro Cobolli è la quattordicesima semifinale della sua carriera nel torneo, un record assoluto che lo porta a superare Roger Federer. Djokovic non ha nascosto l’emozione: per lui Wimbledon è “il torneo più speciale che abbiamo nel nostro sport”, una convinzione personale che, ha detto, condivide con molti altri. E ha concluso sottolineando quanto sia importante per lui, a 38 anni, poter ancora disputare “le ultime partite” su questi campi così simbolici, parlando poi del match con Sinner, che incontrerà in semifinale: “Contro Sinner in semifinale sarà una grande sfida”.
Un primo set da batticuore, Cobolli sorprende

La partita si è aperta all’insegna dell’equilibrio e della tensione. Cobolli è sceso in campo deciso, disposto a giocarsela senza timori, e ha conquistato il primo set al tiebreak 8-6, tenendo a lungo il servizio con autorità. Una partenza fulminante, che ha sorpreso lo stesso Djokovic e ha galvanizzato il pubblico del Centre Court.
Djokovic reagisce con esperienza e precisione
Il secondo set ha visto emergere la determinazione e la capacità di adattamento di Djokovic, che ha preso saldamente in mano la partita vincendolo per 6-2. La leggerezza del primo set si è dissolta, e la sua solidità da fondo campo, unita a una notevole precisione in risposta, ha imposto il ritmo.
Nel terzo set, Djokovic ha dimostrato la sua immensa forza mentale e tattica. Sul 7-5 a suo favore, ha trovato la chiave giusta nei momenti decisivi, recuperando e rialzando una situazione che sembrava in equilibrio.
Il quarto set sigilla la superiorità
Nel set conclusivo, 6-4 per Djokovic, è riemersa la sua superiorità nel momento topico: un break decisivo nei game iniziali ha messo la parola fine alla partita. Flavio ha provato a resistere, ma la differenza di esperienza si è tradotta in controllo e precisione nei momenti chiave.
Cobolli: la delusione non cancella il sogno
Flavio Cobolli, visibilmente emozionato ma lucido nel post-gara, ha raccontato di aver vissuto un match da sogno contro il suo idolo. Giocare sul Centrale di Wimbledon, ha detto, è stata un’esperienza indimenticabile, ogni punto una scoperta, ogni game un passo dentro un mondo nuovo. Ha confessato di amare giocare sull’erba e che questo torneo resterà per sempre impresso nella sua memoria.
Un pensiero semplice, autentico, che racconta la portata di una giornata che può segnare una carriera. Il romano esce a testa altissima dal suo primo quarto di finale in un Major, con una prestazione generosa e coraggiosa.
Il tabellone prende forma
Con questa vittoria, Djokovic si qualifica per la 14ª volta in carriera in una semifinale di Wimbledon, superando il record di Federer (13). Il serbo punta ora al suo ottavo titolo sull’erba londinese, e al 25º Slam della sua carriera. Per Cobolli, nonostante la sconfitta, arriva una consacrazione. Dopo i titoli vinti a Bucarest e Amburgo, Wimbledon gli regala la piena consapevolezza di poter competere con i grandi. Il futuro è suo.