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Fabio muore dopo un tuffo nel torrente, poche ore dopo un’altra tragedia in famiglia: dramma totale

Pubblicato: 09/07/2025 13:56
Fabio Marchioni morto Dardana

L’estate, nelle valli dell’Appennino, ha un suono preciso: quello dell’acqua che scorre tra le rocce, dei passi leggeri lungo i sentieri ombreggiati, delle risate che rimbalzano tra gli alberi. È un rito collettivo che si ripete ogni anno, fatto di fughe dal caldo cittadino e di ritorni alle origini, ai torrenti nascosti dove l’aria è fresca e il tempo sembra sospeso. Qui, la natura mostra il suo volto più generoso e più ingannevole: offre bellezza e ristoro, ma impone rispetto.
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C’è qualcosa di eterno nei tuffi in acqua: quel gesto che unisce coraggio e leggerezza, gioco e abbandono. Ma è anche un gesto che si muove sul filo sottile dell’imprevisto. Un attimo può separare la spensieratezza dalla tragedia, quando l’euforia cancella i segnali del pericolo. Ed è proprio in uno di questi attimi che la montagna, ancora una volta, ha reclamato silenziosamente il suo prezzo più alto.

Il corpo nel Dardagna e l’allarme dei turisti

Il dramma si è consumato nel cuore dell’Appennino modenese, lungo le acque cristalline ma insidiose del torrente Dardagna, nei pressi delle famose cascate che segnano il confine tra le province di Modena e Bologna, in prossimità del ponte sulla Strada Provinciale 324 Porrettana. A lanciare l’allarme è stato un gruppo di turisti inglesi che, mentre passeggiava lungo il torrente, ha notato un corpo immobile tra le rapide.

I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente, ma il recupero della salma ha confermato fin da subito la gravità della situazione. L’uomo, un giovane, presentava un violento trauma alla testa e non c’era più nulla da fare. Le operazioni di soccorso si sono concluse con l’amara constatazione della morte sul colpo.

Fabio Marchioni, 36 anni, era molto conosciuto a Sestola

La vittima è Fabio Marchioni, 36 anni, residente a Sestola, un nome noto e molto stimato nella comunità locale. La notizia della sua scomparsa ha gettato nello sconforto l’intero paese, dove Fabio era cresciuto ed era parte attiva della vita quotidiana. Figlio di Aurelio Marchioni, titolare dello storico Hotel Del Corso in centro, Fabio collaborava da anni alla gestione dell’attività di famiglia.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si sarebbe tuffato nel torrente da uno dei punti sopraelevati, ma qualcosa è andato storto: l’impatto con una roccia o con il fondale è stato talmente violento da provocargli un trauma fatale, che gli ha fatto perdere i sensi all’istante. Le indagini, condotte dai carabinieri, hanno escluso fin da subito il coinvolgimento di terze persone: si tratterebbe dunque di un tragico incidente, come purtroppo se ne registrano altri in questi luoghi impervi.

Il dolore di una famiglia già segnata dalla perdita: ora anche il padre suicida

La morte di Fabio riapre una ferita profonda per la famiglia Marchioni, che anni fa aveva già affrontato la perdita di un altro figlio. Un lutto che si rinnova, amplificato dall’assurdità della fatalità e dal fatto che è accaduto in un luogo tanto amato quanto pericoloso. Il dolore si è diffuso rapidamente in tutta Sestola, dove Fabio era conosciuto per il suo carattere solare, l’impegno nel lavoro e la gentilezza con cui accoglieva chiunque varcasse la soglia dell’hotel di famiglia.

I messaggi di cordoglio si sono moltiplicati sui social, mentre in paese si respira un silenzio pesante, interrotto solo da frasi sussurrate e sguardi bassi. «Non è possibile», dicono in molti, cercando di dare un senso a quanto accaduto in una giornata di luglio che doveva essere come tante.

Di poco fa è poi la notizia di una nuova enorme tragedia: Aurelio Del Corso, distrutto dalla perdita del secondo figlio, il secondo ad andarsene dopo la morte del fratello anni fa, sarebbe stato trovato senza vita nei pressi di un ponte. La tragedia, nella sua famiglia, è dunque ancora più totale e sta sconvolgendo l’intera comunità.

Un richiamo alla prudenza nei corsi d’acqua montani

Il torrente Dardagna è una meta frequentata ogni estate da decine di visitatori in cerca di refrigerio, ma la sua bellezza nasconde rischi spesso sottovalutati. Le autorità locali rinnovano l’invito alla prudenza e al rispetto delle regole di sicurezza, soprattutto in prossimità delle cascate e dei punti di balneazione non autorizzati. La montagna affascina, ma non perdona leggerezze.

La morte di Fabio Marchioni diventa così monito e memoria: un richiamo doloroso a non sottovalutare mai la potenza della natura, anche quando si presenta sotto forma di una pozza d’acqua limpida e invitante. Un dolore che resterà inciso tra le pietre del Dardagna e nel cuore di chi lo ha conosciuto.

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Ultimo Aggiornamento: 09/07/2025 15:57

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