
Una scossa di terremoto ha colpito questa mattina una zona dell’Italia settentrionale, generando momenti di panico tra la popolazione. La terra ha tremato alle 9:43, sorprendendo molti cittadini mentre si trovavano in casa, a scuola o al lavoro. In diversi casi, la paura ha spinto le persone a scendere di corsa in strada, temendo una seconda scossa. Anche se breve, il sisma è stato avvertito distintamente e ha lasciato dietro di sé tensione e preoccupazione.
Sui social network sono apparse centinaia di testimonianze: c’è chi ha raccontato di lampadari oscillanti, chi ha visto «i bicchieri tintinnare sulla credenza» e chi ha condiviso i video delle telecamere domestiche in cui si percepiscono vibrazioni improvvise. “Ho sentito un boato e poi tutto ha iniziato a tremare”, scrive una donna. “Ero al computer e la sedia si è spostata di qualche centimetro”, aggiunge un altro utente. Nessun danno, ma tanta paura.

Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si è trattato di una scossa di magnitudo 3.6, con epicentro a San Felice sul Panaro, in provincia di Modena, e a una profondità di 10 chilometri. Il sisma è stato avvertito nitidamente non solo nel raggio dell’epicentro, ma anche in diverse città dell’Emilia-Romagna, tra cui Bologna, e perfino in alcune aree del nord della regione come Mantova.
Al momento non si registrano danni a edifici o feriti, ma i controlli proseguono da parte della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Le autorità locali hanno avviato verifiche strutturali, soprattutto negli edifici scolastici e pubblici, per escludere qualsiasi tipo di rischio. Le squadre stanno monitorando anche le linee ferroviarie e gli impianti industriali presenti nella zona.
Il sindaco di San Felice sul Panaro ha invitato alla calma, rassicurando i cittadini che la situazione è sotto controllo. Alcuni istituti scolastici hanno comunque deciso per precauzione di sospendere le lezioni, consentendo agli studenti di rientrare a casa. Una misura temporanea, in attesa degli esiti dei sopralluoghi tecnici.

Non è la prima volta che quest’area viene interessata da scosse sismiche. La zona dell’Emilia centrale è infatti considerata a rischio moderato, ma attivo. Il terremoto di oggi riaccende inevitabilmente il ricordo di eventi ben più gravi, come il sisma del 2012, che colpì duramente proprio la provincia di Modena, causando crolli, morti e feriti.
L’Ingv ha confermato che la scossa odierna rientra nella normale attività sismica della zona, anche se continuerà a essere monitorata nelle prossime ore. Al momento non sono seguite repliche di rilievo, ma resta attivo il sistema di sorveglianza. Eventuali nuove scosse, anche più lievi, potrebbero ancora verificarsi.
La popolazione, intanto, resta in allerta. In molti hanno trascorso la mattinata all’aperto, in attesa di rassicurazioni ufficiali. Le linee telefoniche d’emergenza sono state potenziate per rispondere alle numerose chiamate e richieste di informazioni da parte dei cittadini. Un evento che, pur senza conseguenze gravi, ha ricordato a tutti la fragilità del territorio italiano e la necessità di non abbassare mai la guardia.