
A Wimbledon 2025 si respira un’aria carica di tensione diplomatica che potrebbe trasformare la prestigiosa cerimonia di premiazione in un delicato imbarazzo per la Casa Reale britannica. Le indiscrezioni provenienti dal Regno Unito indicano che la Principessa Kate Middleton potrebbe decidere di saltare la finale femminile per evitare di presentare la coppa Venus Rosewater a una tennista bielorussa o russa. Con Aryna Sabalenka, numero 1 al mondo e originaria di Minsk, ancora imbattuta e senza aver ceduto nemmeno un set, l’ipotesi di un confronto tra sport e politica diventa sempre più concreta.
Sabalenka non sarebbe l’unica atleta russa potenzialmente in corsa: altre tre giocatrici che rappresentano la Russia—Anastasia Pavlyuchenkova, Mirra Andreeva e Liudmila Samsonova—sono arrivate fino ai quarti, rinsaldando l’idea che la finale potrebbe assumere sfumature politiche scomode. Fin dall’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin, gli atleti russi e bielorussi erano stati inizialmente banditi da Wimbledon nel 2022, salvo poi venire reintegrati, pur restando al centro di tensioni e dibattiti.
La leggenda del torneo e il protocollo ufficiale prevedono che sia la Principessa del Galles a consegnare i trofei, ma la possibilità che Kate debba salire sul palco per premiare una giocatrice proveniente da un Paese in conflitto con l’Occidente ha sollevato non poche perplessità. Secondo il Daily Mail, per la duchessa sarebbe stato predisposto un copione chiaro per gestire l’incontro in modo neutro, o addirittura l’idea di partecipare alla finale escludendo la premiazione, ma questa proposta sarebbe stata respinta.

Si tratta di uno scenario simile a quanto accadde nel 2023, quando si profilava la stessa eventualità, ma Sabalenka fu eliminata prima della finale, disputata comunque con la consegna del trofeo da parte di Kate, come assicurarono allora fonti del Times. Stavolta, tuttavia, le linee guida sembrano essere cambiate e la Casa Reale, più cauta che mai, starebbe valutando un’assenza netta da qualunque momento ufficiale durante la cerimonia.
Kate, coinvolta direttamente oltre che come patrona del torneo, si trova a pochi passi da un ruolo ancora più importante: quello di Regina. Da quando ha assunto il ruolo di patrona di Wimbledon, succedendo alla Regina Elisabetta dopo 64 anni di regalità, la Principessa del Galles ha sempre legato la sua immagine al torneo, testimoniando un legame profondo con il tennis e offrendo continuità in un momento di transizione per la monarchia.
Le speculazioni sul suo possibile ritiro dalla cerimonia si inseriscono in un contesto già complesso: nell’edizione 2024 Kate aveva già saltato la finale femminile a causa di cure per il cancro. In quell’occasione, il trofeo fu consegnato dalla presidentessa di Wimbledon, Debbie Jevans, ma la Principessa era comunque presente nel giorno della finale maschile, accogliendo il vincitore sul campo.

In consiglio a Palazzo, si starebbe riflettendo su un’assenza totale di Kate, per evitare sia un titolo attribuito a una russa o bielorussa, sia critiche legate all’uso simbolico del suo ruolo. Una decisione che potrebbe dare risalto alle tensioni tra valori sportivi, diplomazia e geopolitica, evidenziando quanto anche eventi apparentemente neutri come uno slam possano assumere significati politici.
La questione rimane aperta e verrà probabilmente decisa nelle prossime ore dall’entourage reale e dal comitato organizzativo del torneo. Intanto, mentre i match proseguono e cresce l’attesa per le semifinali, sul campo si gioca anche una partita a livello istituzionale: nulla passerà inosservato, nemmeno un gesto, un sorriso o un inchino sul prato di Church Road.
In attesa che Wimbledon faccia i suoi nomi e che la Casa Reale annunci la strategia ufficiale, il torneo londinese appare come un crocevia tra sport e diplomazia, tra tradizione e pragmatismo. E la figura della Principessa del Galles, simbolo di continuità e modernità, si trova oggi al centro di un dilemma dal peso insolito: consegnare o restare indietro.