
Un nuovo, violento attacco notturno ha colpito Kiev, causando almeno due morti e tredici feriti. Le forze russe hanno lanciato una serie di raid nella notte, provocando esplosioni in diversi quartieri della capitale ucraina. A confermare il bilancio delle vittime è stato Timur Tkachenko, capo dell’amministrazione militare cittadina, che ha definito l’attacco “un’aggressione deliberata contro civili”.
Secondo quanto riferito dalle autorità ucraine, l’allarme è scattato nelle prime ore del mattino. Gli attacchi aerei hanno colpito obiettivi sensibili mentre i sistemi di difesa aerea tentavano di intercettare i droni e i missili lanciati dalle postazioni russe. Forti esplosioni hanno riecheggiato per tutta la notte nei cieli sopra Kiev, mentre il cielo si illuminava a intermittenza per effetto delle contraeree in azione.

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha scritto su Telegram che “l’attacco alla capitale continua. I droni nemici si stanno ancora avvicinando alla città”. La situazione resta dunque estremamente tesa, con le autorità che raccomandano alla popolazione di restare nei rifugi e non abbassare la guardia.
Testimonianze raccolte da giornalisti dell’agenzia Afp descrivono una notte di paura, con esplosioni a intervalli ravvicinati e sirene antiaeree ininterrotte. Alcuni quartieri della città sono rimasti brevemente senza elettricità, mentre i servizi di emergenza sono stati mobilitati per assistere i feriti e spegnere incendi causati dagli impatti.
Nel frattempo, da Mosca arriva una narrazione speculare. Il ministero della Difesa russo ha comunicato che le difese aeree russe avrebbero abbattuto 14 droni ucraini nella notte. L’operazione si sarebbe svolta su diverse aree del Paese, incluse la Crimea occupata, la regione di Belgorod, quella di Penza e il Mar Nero.

Secondo il comunicato ufficiale russo, otto velivoli senza pilota sarebbero stati intercettati sul Mar Nero, due sulla regione di Belgorod, due sulla Crimea, uno nella regione di Kursk e uno in quella di Penza. Nessuna vittima è stata riportata da parte russa, secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali.
L’attacco a Kiev rappresenta solo l’ultimo episodio in una lunga serie di raid aerei che da mesi colpiscono sistematicamente infrastrutture civili e militari ucraine. Gli osservatori internazionali parlano di una nuova fase del conflitto, caratterizzata da una intensificazione degli scontri nei cieli, dove il confronto tra droni e difese aeree si fa sempre più decisivo.
La capitale ucraina è diventata uno dei principali bersagli delle forze russe, soprattutto in concomitanza con eventi diplomatici o visite straniere. L’attacco di questa notte sembra inserito in un contesto più ampio di escalation, con entrambi i Paesi che continuano a impiegare droni in modo massiccio, sia per colpire che per difendere.
Con i droni russi ancora in avvicinamento e le difese ucraine sotto pressione, Kiev si prepara a un’altra giornata di incertezza e allerta. Le sirene potrebbero tornare a suonare in qualsiasi momento, mentre la popolazione cerca di resistere a un conflitto che, dopo più di due anni, non accenna a fermarsi.