
Una tranquilla mattina d’estate, all’interno di un paesaggio naturale suggestivo, si è trasformata in teatro di una tragedia ancora avvolta dal mistero. Una vicenda che scuote la comunità locale e interroga gli inquirenti, chiamati a far luce su una morte improvvisa e dai contorni incerti. Nonostante i rilievi e le prime ipotesi, restano molte le domande su ciò che è realmente accaduto lungo quel sentiero immerso nel verde.
La dinamica dell’episodio, avvenuto in un’area remota e poco sorvegliata, rende le indagini particolarmente complesse. E mentre gli accertamenti proseguono, gli investigatori non escludono scenari anche più gravi rispetto a un incidente.

Il corpo senza vita ritrovato nel cuore del Parco delle Foreste Casentinesi
Il 2 luglio, il corpo di Franka Ludwig, 52enne di nazionalità tedesca, è stato rinvenuto lungo un sentiero nei pressi della fonte del Borbotto, nella località di Castagno d’Andrea, all’interno del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. A dare l’allarme è stata una passante che ha notato la donna a terra, poco distante dal tracciato escursionistico. Le ferite riportate, secondo i primi rilievi, sarebbero compatibili con un investimento da parte di un mezzo, ma il contesto non consente di escludere altre piste.
La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio volontario, incaricando il medico legale Susanna Gamba di eseguire l’autopsia. L’analisi è seguita anche dalla consulente della famiglia, Beatrice Defraia, affiancata dagli avvocati Margherita Pala e Mario Taddeucci Sassolini. Presenti anche i carabinieri del reparto operativo, elemento che conferma la delicatezza dell’inchiesta.
Un’escursione abituale finita in tragedia
Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, la vittima era partita all’alba per una camminata insieme a un’amica, che però si era dovuta fermare poco dopo a causa di un lieve infortunio. Franka aveva proseguito da sola, ma non ha mai fatto ritorno all’appuntamento stabilito. Il compagno, un imprenditore residente a Montorsoli, e gli altri familiari erano con lei in vacanza in un agriturismo a Scarperia, quando è arrivata la notizia del ritrovamento.
L’ipotesi principale resta quella del cosiddetto “pirata della montagna”, ovvero un veicolo – forse legato ad attività forestali – che avrebbe colpito la donna e sarebbe poi fuggito senza prestare soccorso. Ma la mancanza di testimoni e telecamere complica la ricerca della verità.