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Sinner, Ben Shelton si lamenta: “Disumano e frustrante, mai visto nulla del genere”

Pubblicato: 10/07/2025 11:30

Jannik Sinner conquista Wimbledon lasciando tutti senza fiato, inclusi i suoi avversari. L’azzurro vola in semifinale con una prestazione che fa parlare non solo per i punti messi a segno, ma per la vera e propria aura che porta in campo.

Dopo aver superato Ben Shelton, testa di serie numero dieci, con un netto 7-6, 6-4, 6-4, l’Italiano torna a sognare in grande. Anche perché la vittoria è arrivata nonostante un infortunio e a una vistosa fasciatura al gomito destro. Ma Jannik non si lascia fermare da niente.

La frustrazione di Shelton

Ben Shelton, dal canto suo, esce dal campo senza rimpianti ma con un cruccio. Non capita spesso di vedere un tennista parlare così apertamente della superiorità dell’avversario. E invece, dopo il match, l’americano si lascia andare a una dichiarazione che ha colpito appassionati ed esperti.

“Quando giochi contro di lui, sembra che le cose vadano a doppia velocità.” Shelton non si nasconde: “Jannik ha giocato molto meglio di me. La velocità della sua palla è molto alta, non ho mai visto niente di simile: è davvero frustrante”

Un’impresa “impossibile”

Nel post partita, Shelton ha dunque riconosciuto con eleganza e onestà la forza del campione italiano. “Non ho mai provato nulla del genere. È quasi come se le cose andassero a velocità doppia”, ammette ai microfoni, confermando un sentimento che aleggia tra i tennisti di tutto il circuito.

Le sue parole fanno il giro del web e accendono il dibattito: battere Sinner quando gioca al suo livello è quasi impossibile: solo Alcaraz ci riesce, e la loro rivalità e il loro dominio sembrano destinati a protrarsi ancora per molto tempo. (continua dopo la foto)

Un gioco senza respiro

Shelton ha provato a mettere in difficoltà il campione italiano con tutte le sue armi, ma la costanza e la potenza di Sinner lo hanno travolto. “Ha una velocità di palla davvero elevata, colpisce forte e bene da entrambe le parti e serve in modo impressionante”, riconosce l’americano. Sinner non concede pause, non mostra debolezze, e chi lo sfida si ritrova a inseguire un ritmo che sembra sempre fuori portata.

Non è solo una questione di colpi, ma anche di mentalità. Shelton rivela di aver cercato nuove strategie e di aver servito meglio rispetto all’Australian Open: Le idee erano giuste e anche affidarsi al servizio”, spiega. Ma nei momenti chiave, la percentuale di prime palle è calata e la partita è scivolata via.

Superficie, mente e cuore: le chiavi del match

La superficie di Wimbledon non perdona, e Shelton lo capisce sulla propria pelle: “Probabilmente ho giocato con troppa incertezza. Era come se stessi cercando colpi da terra rossa, non adatti all’erba”, ammette, sottolineando quanto sia difficile adattarsi al ritmo imposto da Sinner sui prati inglesi.

Il vero ostacolo, però, era trovarsi di fronte un Sinner impeccabile. Ritmo costante, mentalità da fuoriclasse e nessuna sbavatura: l’italiano azzera le insicurezze e risponde a chi aveva dubitato della sua forma dopo il match con Dimitrov.

La semifinale si avvicina: Sinner e la sfida con Djokovic

Ora ci si interroga: quanto ha pesato l’infortunio al gomito patito contro Dimitrov? Sinner non ha mai forzato il dritto e sembrava in difficoltà al servizio, mentre il bulgaro giocava quasi alla perfezione. Anche contro Shelton, la spinta sulla prima palla non è stata al massimo, ma la precisione e la lucidità tattica hanno fatto la differenza.e, tutti pazzi per Sinner

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