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“Pretendo 10 milioni!”. L’incredibile richiesta di Ciocciolina al Parlamento italiano

Pubblicato: 11/07/2025 09:49
Cicciolina vitalizio causa Camera

Nel corso della storia della Repubblica italiana, tanti personaggi hanno attraversato i corridoi del Parlamento lasciando tracce più o meno durature. Alcuni lo hanno fatto con il peso dei numeri, altri con la forza simbolica. Alcuni ancora sono rimasti impressi nell’immaginario collettivo più per ciò che rappresentavano fuori dall’aula che per le leggi discusse o approvate. In questa galleria di volti e storie, uno dei più noti è sicuramente quello di Ilona Staller, conosciuta dal grande pubblico con il nome d’arte Cicciolina.
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Fu protagonista di un’elezione che fece discutere e riflettere. Per molti, un segnale di apertura. Per altri, un eccesso della democrazia-spettacolo. Ma al di là del clamore mediatico, dal 1987 al 1992 ha ricoperto regolarmente il suo ruolo di deputata nella legislatura del Parlamento. E proprio per quegli anni di attività oggi rivendica un diritto che considera leso: quello al vitalizio da ex parlamentare.

Il ricorso contro la delibera del M5s

Dopo anni di rimodulazioni e polemiche, il sistema dei vitalizi parlamentari è stato al centro di una profonda revisione a partire dal 2018, quando il Movimento 5 Stelle spinse per una delibera che tagliava drasticamente gli assegni previsti per gli ex deputati e senatori. Una riforma che ha colpito circa 900 ex parlamentari, oggi in attesa di un verdetto da parte delle commissioni competenti.

Tra questi c’è anche Ilona Staller, che ha presentato ricorso contro il taglio subito. L’ex attrice e politica ha affidato la sua difesa a un legale che ha confermato la richiesta di risarcimento danni per un valore complessivo di 10 milioni di euro. Una cifra ingente, che secondo l’avvocato sarebbe giustificata dal “risarcimento dei danni e per violazione della tutela dell’affidamento”, cioè il venir meno di un trattamento economico su cui la sua assistita faceva affidamento per il proprio sostentamento.

La difesa di Cicciolina

La voce di Ilona Staller è risuonata forte nelle dichiarazioni riportate in queste ore: «Mi hanno tolto tutto, con 1.000 euro al mese non riesco a vivere dignitosamente». L’ex deputata, oggi 71enne, ha affermato di non aver accumulato ricchezze milionarie durante la sua carriera e di aver vissuto del proprio lavoro e dell’assegno parlamentare, che rappresentava una forma concreta di sostegno economico. «Non ho fatto investimenti milionari, vivevo del mio lavoro e di quell’assegno. Ora sono in difficoltà vera», ha dichiarato.

Il senso di ingiustizia che traspare dalle sue parole è quello condiviso da molti ex parlamentari che si sono visti ridurre un assegno previdenziale che consideravano acquisito. Ma nel caso di Staller, la questione assume anche un risvolto personale: l’assenza di un’altra fonte stabile di reddito, unita all’età avanzata, rende la situazione ancora più critica.

“I soldi li darò agli ospedali”

Se dovesse vincere il ricorso e ottenere i 10 milioni di euro richiesti, Cicciolina ha annunciato pubblicamente che non ne tratterrà nulla per sé. Anzi, il suo intento è quello di devolvere tutto in beneficenza, in particolare agli ospedali italiani. Una dichiarazione che sposta il baricentro della vicenda da una rivendicazione personale a una potenziale azione solidale. «Verranno devoluti agli ospedali», ha detto, rafforzando il messaggio che il suo gesto vuole essere anche un atto di restituzione verso la collettività.

In un momento storico in cui la fiducia nelle istituzioni e nei privilegi della politica è spesso messa in discussione, l’atteggiamento di Staller cerca una legittimazione non solo giuridica, ma anche morale e pubblica.

Una questione ancora aperta

Il caso è tutt’altro che chiuso. Le commissioni competenti dovranno esaminare il ricorso presentato da Ilona Staller e da centinaia di altri ex parlamentari. In ballo non c’è solo il futuro economico di chi, come lei, non ha altre fonti di reddito certe, ma anche un precedente giuridico che potrebbe influenzare centinaia di posizioni simili.

Nel frattempo, la battaglia dell’ex attrice e parlamentare torna a portare il suo nome sulle prime pagine, in una vicenda che intreccia diritto, biografia, politica e società. Un simbolo di un’epoca, ma anche di un presente in cui il passato istituzionale torna a pesare nel dibattito pubblico.

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