
Una lunga scia di fumo e cenere ha oscurato il cielo italiano, mentre le fiamme avanzavano senza sosta, alimentate dal vento e dalle alte temperature. Il rogo, scoppiato nel tardo pomeriggio ha costretto la macchina antincendi regionale e nazionale a un intervento massiccio e tempestivo, durato fino a sera.
In volo si sono alzati ben tre Canadair decollati da Olbia, due elicotteri leggeri dalle basi operative di Limbara e Anela, oltre al potente Super Puma da Alà dei Sardi. I mezzi aerei hanno operato per ore sopra un fronte di fuoco esteso, cercando di domare le fiamme che minacciavano una vasta zona di macchia mediterranea e sughereta.
A terra, l’intervento è stato coordinato da diverse unità operative: due squadre dell’Agenzia Forestas, i Barracelli dei comuni di Sedini, Nulvi e Laerru, insieme ai volontari antincendio di Tergu-Jerico, hanno agito tra fumo denso e temperature roventi, cercando di contenere l’avanzata del fuoco. Il dramma è scoppiato in località Lu Sassu, nel territorio comunale di Nulvi (Sassari),
Parallelamente, un altro allarme si è acceso nel Nuorese, nelle campagne di Loculi, in località Crastu Ruju, dove un incendio ha minacciato un’area di servizio e una linea aerea di alta tensione gestita da Terna. Le squadre di soccorso sono riuscite a intervenire prima che le fiamme potessero causare danni strutturali o blackout, ma la tensione è rimasta alta per ore.
L’ondata di incendi che sta colpendo la Sardegna rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme in una stagione estiva che si preannuncia ad altissimo rischio. La Protezione Civile regionale invita i cittadini alla massima allerta, ricordando che ogni segnalazione tempestiva può fare la differenza tra la distruzione e la salvezza di un intero ecosistema.