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Massacrata tennista giovanissima, è stato il padre: salta fuori il movente terrificante, è shock

Pubblicato: 11/07/2025 11:14

Il talento, a volte, può essere un dono difficile da sostenere. Non solo per chi lo possiede, ma anche per chi gli sta intorno. In molte famiglie, specialmente dove le possibilità economiche sono ridotte, il successo di un figlio o di una figlia può trasformarsi da speranza collettiva a motivo di tensione e, nei casi più estremi, persino di conflitto insanabile. La gloria personale si intreccia con i destini familiari, le aspettative diventano pretese, e l’ammirazione può mutarsi in invidia o senso di esclusione.
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Quando una giovane donna riesce a emergere in uno sport competitivo, costruendo attorno a sé una carriera e una credibilità pubblica, la sua realizzazione personale dovrebbe rappresentare motivo di orgoglio. Ma in alcune culture, dove il patriarcato è ancora un meccanismo profondo e radicato, il successo femminile può diventare una colpa da espiare. E può portare a conseguenze drammatiche e irrimediabili.

Spari in cucina: uccisa per la sua indipendenza

È successo in India, a Gurgaon, nell’area metropolitana di Nuova Delhi. La vittima si chiamava Radhika Yadav, aveva 25 anni ed era una tennista affermata a livello nazionale. Giovedì scorso è stata uccisa dal padre, Deepak Yadav, 49 anni, al culmine di una tensione familiare che durava da mesi. A scatenare l’ira dell’uomo sarebbe stata la dipendenza economica nei confronti della figlia, oggi titolare di una accademia di tennis e attiva anche come influencer su Instagram.

Secondo la ricostruzione fornita dallo stesso Yadav, che ha confessato il delitto, l’uomo ha sparato tre colpi alla schiena della figlia mentre lei era in cucina a preparare il pranzo. L’arma usata era regolarmente detenuta. Trasportata d’urgenza in ospedale, la giovane è stata dichiarata morta poco dopo il ricovero. A denunciare l’accaduto è stato lo zio della ragazza, Kuldeep Yadav, fratello dell’assassino.

Commenti e derisioni: il padre si sentiva umiliato

«Quando andavo a prendere il latte, la gente mi prendeva in giro dicendo che campavo grazie a mia figlia», ha dichiarato Deepak Yadav alle autorità. Un sentimento di umiliazione crescente lo avrebbe spinto a chiedere alla figlia di chiudere l’accademia. Ma Radhika si sarebbe opposta fermamente. A quel punto, la decisione dell’uomo è stata brutale: ha impugnato l’arma e ha sparato cinque volte, colpendola tre volte mentre era di spalle.

L’indipendenza economica della giovane e la sua esposizione pubblica avrebbero alimentato tensioni mai risolte. Secondo fonti investigative, anche la partecipazione di Radhika a un video musicale avrebbe contribuito ad aumentare il risentimento del padre, già in difficoltà a gestire una figura femminile forte e autonoma all’interno della famiglia.

Una carriera spezzata e un futuro cancellato

Radhika Yadav non era una tennista celebre a livello internazionale, ma aveva disputato 36 partite di singolare e 7 di doppio nel circuito ITF, la “terza serie” del tennis professionistico femminile, subito dopo WTA e WTA 125. Le sue ultime competizioni risalivano a marzo 2024 per il singolare e a giugno 2023 nel doppio. Dopo un infortunio alla spalla, aveva deciso di restare nel mondo dello sport fondando un’accademia e costruendo una presenza digitale seguita da migliaia di follower.

La sua figura era diventata simbolo di determinazione e riscatto per molte ragazze indiane. Con la sua morte si spegne non solo una carriera, ma anche un esempio di autonomia femminile in un contesto sociale dove emergere può significare mettersi contro il proprio stesso ambiente.

Una tragedia che scuote il mondo dello sport

Lo sport dovrebbe unire, elevare, emancipare. Ma in questo caso, è diventato il punto di frattura tra generazioni, tra modelli culturali opposti. La storia di Radhika Yadav mostra come, in alcune realtà, il successo femminile venga ancora vissuto come una minaccia all’ordine familiare. Invece di essere protetta e sostenuta, è stata colpita alle spalle, mentre faceva un gesto semplice e quotidiano: cucinare nella sua casa.

Il gesto del padre non è solo il risultato di un raptus, ma il sintomo profondo di una società che fatica ad accettare l’indipendenza delle donne, anche quando è il frutto di sacrifici, disciplina e talento. Ora resta solo il silenzio, e una domanda senza risposta: perché il successo di una figlia è stato visto come un affronto?

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Ultimo Aggiornamento: 11/07/2025 11:35

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