
Alcuni prodotti di uso quotidiano, spesso considerati innocui, possono nascondere rischi inaspettati. È il caso di alcune referenze cosmetiche recentemente finite al centro dell’attenzione per la presenza di sostanze vietate dalle normative europee. In un contesto in cui la sicurezza del consumatore è sempre più centrale, il monitoraggio su ciò che arriva nei nostri bagni – e sulla nostra pelle – si rivela fondamentale. Questa vicenda ne è l’ennesima conferma.
Negli ultimi anni, le autorità di vigilanza europee hanno intensificato i controlli, mettendo sotto osservazione ingredienti chimici potenzialmente nocivi e imponendo restrizioni sempre più severe. Tra i prodotti finiti nel mirino ci sono alcuni articoli appartenenti a una nota linea per la cura della persona distribuita in Italia.
Allerta per due prodotti del famoso marchio
Il sistema europeo Rapex, dedicato alla segnalazione di prodotti non alimentari pericolosi, ha diffuso un avviso urgente riguardante due cosmetici fabbricati dalla Farmaceutici Dott. Ciccarelli S.p.A., con sede a Milano. I prodotti interessati sono la “Crema per il corpo anti-secchezza” (codice a barre 8002140116100) e i “Sali ossigenati per pediluvio”(codice a barre 8002140112515), entrambi venduti sotto il marchio Dr. Ciccarelli Timodore.
A motivare il richiamo è stata la presenza della sostanza chimica BMHCA, conosciuta anche con il nome INCI Butylphenyl Methylpropional, vietata nei cosmetici dall’UE dal marzo 2022 in base al Regolamento 2021/1902. Il composto è classificato come tossico per la riproduzione e associato a rischi per la salute del feto, oltre a potenziali effetti di sensibilizzazione cutanea.

Un ingrediente usato in molte fragranze
La sostanza oggetto del richiamo è largamente utilizzata come fragranza nei prodotti per la cura personale, inclusi profumi, detergenti e saponi, ma anche nei detersivi. Proprio la diffusione così ampia di questo ingrediente ha spinto il Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS) a una rivalutazione approfondita. In un parere del 2017, l’ente ha sottolineato come non si potesse escludere la genotossicità della molecola.
L’episodio evidenzia l’importanza di un’informazione trasparente per i consumatori, chiamati a prestare attenzione alle etichette e agli avvisi di richiamo. Intanto, i lotti coinvolti sono stati ritirati dal mercato e viene raccomandato di non utilizzare i prodotti e restituirli secondo le istruzioni dei rivenditori.