
Keith Kellogg, generale in pensione e già consigliere del vicepresidente Mike Pence, ha parlato con tono forte durante una conferenza a Roma, lanciando un messaggio drammatico sulla situazione in Ucraina. “Sei molto vicino, ti piaccia o no, alla terza guerra mondiale,” ha dichiarato, rivolgendosi non solo ai dirigenti ucraini presenti, ma probabilmente anche al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Kellogg, veterano del Vietnam e della prima guerra del Golfo, ha sottolineato l’urgenza di una soluzione immediata, avvertendo che il tempo per una risoluzione pacifica si sta esaurendo.

Nel corso della conferenza, Kellogg ha esortato gli Stati Uniti a mantenere la determinazione nella lotta contro la Russia, sostenendo che il futuro della pace mondiale dipende dalla posizione che prenderanno i leader occidentali. “La domanda che devi porti è: vuoi essere dalla parte giusta della storia o no?” ha dichiarato, mettendo in chiaro che il momento è critico. Queste parole, pronunciate durante una cena organizzata dal miliardario ucraino Viktor Pinchuk, sembrano indirizzate in maniera particolare a Donald Trump, che al momento non ha ancora preso decisioni decisive riguardo all’invio di nuove armi o all’imposizione di sanzioni più severe verso la Russia.
Le perdite della guerra e la coesione occidentale
Kellogg ha anche parlato delle devastanti perdite umane causate dal conflitto, confrontando i numeri con quelli delle guerre passate. Ha citato i circa un milione di morti e feriti dal lato russo, paragonandoli ai 58.000 soldati americani uccisi in Vietnam e ai 13.000 sovietici morti in Afghanistan. Nonostante il dolore e la brutalità della guerra, Kellogg ha cercato di infondere speranza, esprimendo la forza dell’alleanza occidentale. “L’alleanza è molto forte e abbiamo bisogno di determinazione”, ha ribadito, cercando di rassicurare gli ucraini sulla solidarietà dei paesi occidentali.
Riflessioni morali sulla guerra e sul futuro
Kellogg ha concluso il suo intervento facendo un richiamo alla necessità di chiarezza morale, ricordando che la mancanza di una direzione chiara nel passato ha portato a conflitti devastanti. Ha avvertito che, come nel caso della Seconda guerra mondiale, l’inerzia oggi potrebbe avere conseguenze catastrofiche in futuro. Il suo intervento è stato un appello alla comunità internazionale per evitare un’escalation che potrebbe sfociare in un conflitto mondiale ancora più ampio.