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Pier Silvio Berlusconi “salva” il Governo: la benedizione di Mediaset è un salvagente per Giorgia

Pubblicato: 12/07/2025 16:26

Pier Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni, prove d’intesa. Il bacio vellutato con cui l’ad di Mediaset ha accarezzato l’esecutivo non è il frutto di un’improvvisa ispirazione politica, ma l’effetto di un messaggio partito da Palazzo Chigi, confezionato con garbo istituzionale ma dal contenuto inequivocabile: serviva un segnale di fiducia, serviva una benedizione pubblica. E da Arcore, complice anche il momento delicato, è arrivato il sì.

Un’operazione di immagine per un governo in affanno

La realtà è che il governo traballa. I numeri non sorridono: crescita ferma, export giù, il PNRR che si sgonfia, e all’orizzonte si profilano i dazi americani voluti da Trump, nuovo amico sovranista ma vecchio nemico del nostro made in Italy.

In più, le ultime tornate elettorali hanno dimostrato che l’effetto Meloni si sta esaurendo. Il mantra “Giorgia pigliatutto” non regge più: la premier oggi appare più come una reggente assediata che come una dominatrice.

La benedizione di Arcore

È qui che entra in scena Pier Silvio Berlusconi, con un profilo basso ma con una voce che conta, almeno nei salotti buoni. “Il governo Meloni sta lavorando bene”, ha detto. Una frase apparentemente anodina, ma che nei palazzi pesa. È il messaggio agli elettori moderati, a chi teme derive populiste: tranquilli, la famiglia Berlusconi è ancora qui, e con Giorgia ha firmato un patto di non belligeranza.

Dietro il sorriso da copertina, però, c’è il veleno. L’appello all’unità del centrodestra, infatti, non arriva per caso. Meloni teme più Salvini e Tajani che Schlein. Il leader della Lega è in cerca di riscatto, e Forza Italia studia nuovi equilibri. L’uscita maldestra sullo Ius Scholae di Tajani sembrava il primo passo per preparare il terreno al dopo-Meloni. Ma lo stop da Arcore ha congelato tutto. Per ora, almeno.

La fiction della politica e il telecomando in mano

Fuori dai palazzi, però, la situazione è ben diversa. Gli italiani pagano bollette stellari, i supermercati diventano un lusso, le imprese chiedono ossigeno mentre le tasse tornano a mordere. Ma in tv il racconto è un altro: il Paese va “benissimo”, si parla addirittura di Nobel per l’economia.

Perché in Italia, la politica è una fiction. E chi controlla il telecomando, spesso decide anche la trama. Pier Silvio lo sa. Giorgia pure. E finché conviene a entrambi, il copione resta quello del volemose bene.
Domani? Si vedrà.

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