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Sinner-Alcarez, la previsione è netta: “Dimenticate Parigi, sarà tutto diverso”. Si inizia a sudare

Pubblicato: 12/07/2025 11:04

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono ormai le icone di una nuova era del tennis. A Wimbledon si sono presi la scena con autorità, regalando semifinali da capogiro: Sinner ha dominato Novak Djokovic in tre set senza mai vacillare, mentre Alcaraz ha piegato Taylor Fritz in quattro set, confermando una tenuta mentale che lo rende praticamente invulnerabile. Siamo di fronte a una rivalità che va oltre il campo: è lifestyle, è pop, è tutto quello che il tennis moderno può offrire.

Domenica i due si trovano ancora una volta faccia a faccia: è il secondo Slam consecutivo che si giocano in finale, e la quarta finale Slam di fila per Sinner – che ha già conquistato Australia e US Open, ma a Parigi si è arreso proprio ad Alcaraz. Per lo spagnolo sarà la terza volta consecutiva in finale a Wimbledon, dopo aver già battuto Djokovic nel 2023 e 2024. Insomma, la saga continua e il pubblico non vede l’ora.

Un nuovo capitolo, nuove sensazioni

L’attesa è alle stelle, e a confermarlo è Simone Vagnozzi, coach di Sinner, che lancia un messaggio chiaro su SuperTennis TV: “Sarà una finale diversa da quella di Parigi”. Non è solo una questione di campo: cambia la superficie, l’approccio, la fiducia con cui i due campioni arrivano al match. Tutto, insomma, può essere riscritto.

Sull’erba, ogni turno di servizio può decidere un set. È qui che il servizio di Sinner o quello di Alcaraz potrebbe fare la differenza e ribaltare ogni pronostico. La tensione si taglia a fette e ogni dettaglio conta più che mai.

Sinner al bivio, Alcaraz da incubo?

“Ci siamo preparati bene”, ribadisce Vagnozzi. “Jannik ha avuto qualche difficoltà fisica all’inizio del torneo, soprattutto contro Dimitrov, ma dai quarti in poi il servizio è tornato solido ed è un’arma fondamentale su questa superficie”.

Eppure, i numeri non mentono: negli ultimi cinque scontri diretti, Alcaraz ha sempre avuto la meglio. Partite intense, spesso sul filo, in cui Sinner ha comunque sfiorato l’impresa. Il tabù psicologico non deve diventare un ostacolo, specialmente ora che tutto si gioca sui dettagli.

Una finale che vale doppio

Dopo il Roland Garros, Sinner ha dimostrato un carattere d’acciaio. I tre match point e il turno di servizio sfumati a Parigi pesano ancora, ma questa volta il contesto cambia: sull’erba, Alcaraz parte favorito, ma Sinner ha tutte le carte in regola per sorprendere.

Vagnozzi lo sa e non si nasconde: “Siamo consapevoli del momento e dell’importanza di questa partita, ma sappiamo anche che Jannik ha le carte per giocarsela fino in fondo”. L’aspetto emotivo sarà fondamentale, perché qui si decide molto più di un trofeo: è la consacrazione di una rivalità destinata a segnare il tennis moderno.

La sfida più giovane dal 2008

Domenica, il Centre Court sarà il palco di una finale storica: la più giovane dal 2008. Ma per Sinner e Alcaraz è solo un altro round nella loro epica personale. Una cosa è certa, parola di Vagnozzi: “Sarà tutto diverso da Parigi”. E visti i precedenti, non è affatto una cattiva notizia.

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