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“Ti dico questo, rimanga tra di noi”. La telefonata segreta tra Stefania Cappa e il medico che riaccende il caso Garlasco

Pubblicato: 12/07/2025 12:03
Stefania Cappa Garlasco

Ritorna sotto i riflettori il caso di Garlasco, ma questa volta con un tono tutto nuovo: la telefonata tra Stefania Cappa e il medico Davide svela le sfumature più umane e i non detti di una delle indagini più chiacchierate della cronaca italiana. La storia, che sembra uscita da una serie TV, ci porta direttamente tra le tensioni, i dubbi e le strategie familiari dei protagonisti.

Tutto nasce da una conversazione risalente al 13 febbraio 2008, pochi mesi dopo l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007. Stefania, cugina e gemella della vittima, chiama il dottor Davide, sostituto del medico di famiglia, per chiarire un dettaglio: “Ehh sai che mia mamma quella mattina era venuta da te facendosi prescrivere delle ricette”, dice con fermezza. Un tentativo di consolidare un alibi tra versioni che iniziano a scricchiolare.

Dietro la chiamata, la tensione di una famiglia sotto pressione

I giorni precedenti alla telefonata erano stati tesi: la pm Rosa Muscio aveva ascoltato le donne della famiglia Cappa, pronte a difendere la loro versione. Maria Rosa, zia di Chiara e madre di Stefania, aveva raccontato di essere stata in giro per commissioni – supermercato, posta, farmacia e medico – la mattina del delitto. Un dettaglio che avrebbe voluto nero su bianco, come confidato alla sorella Carla il giorno prima. E proprio Carla aveva sottolineato con lucidità: “Perché se Chiara è morta alle nove e mezza dieci, ci siete dentro voi altri, ammesso… e invece se metti l’orario più tardi, lui è dentro in pieno!”.

In questo scenario, l’orario diventa la chiave di tutto: basta poco per spostare sospetti e alibi, riscrivendo le regole del gioco e mettendo in bilico la posizione di Alberto Stasi, all’epoca principale indagato.

Il dettaglio che può cambiare tutto

Stefania Cappa Garlasco

Ma torniamo alla telefonata. Stefania non molla: “Ma anche il mattino gli avevi prescritto le ricette”, insiste, sperando di trovare conferma nelle parole del medico. Davide, però, tentenna: “Mi ricordo ma francamente non mi ricordo”. Un tira e molla che mostra quanto sia facile smarrirsi tra ricordi e pressioni, soprattutto quando la posta in gioco è altissima.

Nel frattempo, Stefania si fa più incisiva: sottolinea che “le fotocopie delle ricette sono già state consegnate” e chiarisce che la madre ha cambiato versione solo di recente, specificando che a visitarla fu proprio Davide, il sostituto, e non il titolare. Intanto accusa la difesa di Stasi di “gioco sporco” e avvisa il medico: “Probabilmente ti chiameranno per avere ulteriore conferma”.

Un clima teso tra sospetti e versioni discordanti

Garlasco Stefania Cappa

L’ansia sale: Davide chiede se davvero sarà chiamato a testimoniare su quel dettaglio così delicato. Stefania lo rassicura a metà, lasciando intendere che la possibilità è concreta, perché la madre aveva parlato genericamente di “dottore”, senza specificare che si trattava di un sostituto. Un elemento che rischia di far crollare la credibilità dell’alibi costruito con fatica.

La telefonata si chiude con una nota di ironia e amarezza. Stefania sorride amaramente: “Ehh ma figurati se loro la capiscono, guarda già i carabinieri con tutte le barzellette che gli fanno sopra…”. Ma dietro la leggerezza si nasconde un clima teso, tra familiari e testimoni, in un caso che non ha mai smesso di far parlare di sé.

Il caso Garlasco: tra sussurri e verità nascoste

Oggi quella telefonata è molto più di una semplice chiacchierata privata: è lo specchio di una famiglia che cerca risposte, di una comunità che non dimentica e di una verità che, tra pop culture e cronaca, resta ancora sospesa. Garlasco torna a far parlare di sé, tra verità nascoste e dettagli che fanno la differenza.

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