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Ritrovamento Allen, “Abbiamo pensato fosse morto, poi ha alzato il braccio”. Sorpresa, è stato tutto merito suo…

Pubblicato: 13/07/2025 14:20

Ventimiglia – Sembrava senza vita, rannicchiato tra i rovi, in mezzo a una boscaglia impenetrabile vicino all’autostrada. Quando Dario Mattiauda, uno dei tre uomini della Protezione Civile Riviera dei Fiori – insieme a Matteo Trecci e Dario Campione – ha intravisto il corpo piccolo e immobile, ha pensato al peggio. Ma poi quel braccio che si solleva piano verso il naso ha trasformato la scena in un’emozione gigantesca, condivisa tra i soccorritori e, poco dopo, dai genitori del piccolo Allen Bernard Ganao, 5 anni, scomparso due giorni fa dal campeggio “Por la Mar” a Latte, frazione estrema di Ventimiglia, a meno di quattro chilometri dalla frontiera francese.

Alle 8.48 di domenica mattina, è stato ritrovato così. Disidratato, con lievi escoriazioni alle gambe, ma cosciente e salvo. Ricoverato in ospedale per controlli, ha già potuto riabbracciare mamma e papà.

La svolta decisiva grazie al testimone

Una conferenza stampa convocata in prefettura ha ricostruito l’intera vicenda, con un elemento chiave: la collaborazione dell’uomo inizialmente sospettato, interrogato a lungo sabato dai carabinieri. Aveva prima sostenuto di aver aiutato il bimbo ad attraversare la strada, poi di averlo fatto salire in macchina. Versioni discordanti che lo avevano reso un punto oscuro dell’indagine. Ma proprio lui, ha spiegato il prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo, “ha fornito l’indicazione utile per localizzare il bambino. Se non avesse collaborato, non saremmo riusciti a risolvere questa situazione”.

Le sue dichiarazioni hanno permesso di concentrare le ricerche in una precisa zona, già perlustrata nella notte ma senza esito. Con la luce del giorno e l’arrivo dei cani molecolari, la squadra è tornata lì. E ha trovato Allen.

“Abbiamo pensato fosse morto”

Il racconto dei volontari è toccante: “Quando lo abbiamo visto seduto, fermo, abbiamo temuto il peggio. Ma poi ha alzato un braccio, si è toccato il naso. Allora ci siamo precipitati, lo abbiamo sollevato e subito avvertito il 112. Pochi minuti dopo, era tra le braccia dei genitori”. Nessun casolare, come ipotizzato inizialmente: solo rovi, sterpaglie, una trappola naturale che lo aveva nascosto perfettamente agli occhi e alle torce.

“Eravamo già stati lì – ha detto Mattiauda – ma di notte, e forse il piccolo non era ancora arrivato. Non lo sapremo mai. Di sicuro, siamo tornati lì perché avevamo una traccia precisa”.

Un caso che poteva finire in tragedia

A congratularsi per l’epilogo felice è arrivata anche la telefonata del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, mentre la premier Giorgia Meloni ha diffuso una nota ufficiale di felicitazioni. Per il prefetto Romeo, “è quanto di meglio possa accadere nella carriera di un rappresentante dello Stato. Voglio ringraziare tutti: dai carabinieri ai sommozzatori, dai vigili del fuoco ai volontari. È la dimostrazione che lo Stato esiste e sa fare squadra”.

L’enfasi istituzionale ha trovato eco nelle parole del comandante dei carabinieri locali, che ha ribadito: “Abbiamo seguito tutte le piste, fino alla fine. Nessuna possibilità è stata esclusa”.

Le due lezioni del prefetto

In chiusura di conferenza, Romeo ha indicato due elementi decisivi: la tempestività e la sinergia. “Primo: quando le ricerche iniziano subito, aumentano le possibilità di salvezza. In questo caso, la segnalazione dei genitori è stata immediata. Secondo: la collaborazione tra forze dell’ordine e volontari è fondamentale. Nessuno può agire da solo in situazioni così delicate”.

Le indagini giudiziarie, ora, sono nelle mani della Procura di Imperia, che dovrà stabilire se il comportamento dell’uomo interrogato possa configurare responsabilità penali. Ma oggi, almeno, c’è spazio per una gioia piena, collettiva, che ha tenuto con il fiato sospeso l’intero Paese. Perché Allen è vivo, e ha alzato il braccio nel momento in cui tutto sembrava perduto.

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Ultimo Aggiornamento: 13/07/2025 14:25

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