
Piogge torrenziali hanno colpito, trasformando in poche ore le strade in veri e propri fiumi e costringendo alla chiusura ospedali e alla sospensione dei treni. Un fenomeno estremo che ha messo nuovamente alla prova la resistenza delle città spagnole, travolte dall’ennesima emergenza meteo.
Le immagini che circolano online sono eloquenti: corsie ospedaliere allagate, medici e infermieri costretti a lavorare con gli stivali e barelle spostate in fretta per metterle al sicuro dall’acqua. Il pronto soccorso è diventato zona rossa non per l’afflusso di pazienti, ma per l’irrompere del maltempo.
La rete ferroviaria ha subito pesanti ripercussioni, con la sospensione dei treni su diverse tratte e notevoli disagi per pendolari e viaggiatori. I servizi sono stati interrotti soprattutto sulle linee costiere, dove l’accumulo d’acqua sui binari e il rischio di smottamenti hanno imposto misure precauzionali.

Ancora una volta, la DANA – la Depresión Aislada en Niveles Altos, nota come “goccia fredda” – ha fatto sentire la sua forza. Era già successo il 29 ottobre 2024 a Valencia, ora l’ondata di maltempo ha colpito la Catalogna, lasciando dietro di sé danni ingenti e paura tra i residenti.
Maltempo in Catalogna: strade invase dall’acqua e blackout negli ospedali
Ieri pomeriggio, forti piogge hanno investito diverse zone della Catalogna. L’area più colpita è stata quella attorno a Barcellona, che paradossalmente ha vissuto una giornata di sole. A subire i danni maggiori sono stati i centri urbani più piccoli come Sitges, Calafell e Vilafranca del Penedès, meno attrezzati a fronteggiare precipitazioni così violente.
A Vilafranca del Penedès, un ospedale è stato allagato e costretto alla chiusura a causa dell’acqua e di un blackout elettrico. Alcuni pazienti sono stati evacuati e le emergenze dirottate verso altre strutture.

Danni e ripartenza: l’impatto sulle città colpite
AEMET, l’agenzia meteorologica statale spagnola, segnala che il peggio sembra essere passato. Tuttavia, l’allerta resta attiva e si monitora la situazione. Nel frattempo, si fa la conta dei danni: negozi, garage e scantinati invasi dal fango, soprattutto nei quartieri più vulnerabili.
Sui social, i video delle inondazioni mostrano strade trasformate in torrenti, auto galleggianti e finestre sfondate dalla pressione dell’acqua. I residenti si sono messi subito al lavoro per spalare via il fango e tentare di ripristinare la normalità.

I cittadini in prima linea per il ritorno alla normalità
Come spesso accade in queste situazioni, i cittadini sono stati i primi a intervenire. Armati di secchi, pale e stivali, hanno cercato di ripulire ciò che poche ore prima era routine quotidiana. Alcuni bar sul lungomare di Sitges sono stati totalmente invasi dal fango, con tavoli e sedie trascinati via dalla corrente, mentre negozi e attività di Calafell hanno subito la stessa sorte.
I vigili del fuoco e la protezione civile sono stati impegnati in decine di interventi di soccorso, ma la vastità del fenomeno ha reso difficile coprire tutte le zone in tempo reale. Fortunatamente non si registrano vittime, ma il bilancio dei danni si preannuncia pesante e la paura che la DANA possa tornare resta alta tra i cittadini.