
LONDRA – Emozionato, sorridente, quasi incredulo. Davanti al Centrale di Wimbledon che si alzava in piedi per lui, Jannik Sinner ha abbracciato il trofeo più prestigioso del tennis con la compostezza di un veterano e la gratitudine di un ragazzo che sa cosa ha dovuto attraversare per arrivare fin lì. “Sto vivendo il mio sogno” ha detto, stringendo tra le mani la coppa che nessun italiano, finora, era mai riuscito a conquistare sull’erba londinese.
Il primo pensiero è andato a Carlos Alcaraz, l’amico-rivale con cui ha condiviso il campo e il destino negli ultimi anni: “Hai fatto un torneo incredibile, Carlos. È sempre difficile affrontarti, ma fuori dal campo abbiamo un rapporto bellissimo e in campo stiamo costruendo una rivalità sana. Hai un grande team, se continui così vincerai ancora tanto. Questo trofeo è speciale, ma tu già ne hai vinti due”.
Gratitudine, lavoro e orgoglio
Accanto al successo sportivo, Sinner ha voluto sottolineare l’importanza dei suoi affetti: “Aver qui i miei genitori, mio fratello, il mio team… è bellissimo. Ringrazio mio fratello in particolare, perché non c’è la Formula 1 questo weekend, quindi è potuto venire”. Poi l’applauso più sentito è per chi lo ha accompagnato nel percorso di crescita, anche nei momenti più duri: “A Parigi la sconfitta è stata durissima, ma non importa come vinci o perdi: conta cosa impari. Bisogna usare le sconfitte per lavorare meglio. È anche per questo che sono qui oggi con questo trofeo”.
Sul punto finale, Sinner ha ammesso di aver avvertito la tensione ma di essere riuscito a gestirla: “Ho servito molto bene l’ultimo gioco, e sono davvero felice di essere riuscito a controllare i nervi”. Poi la battuta sul tappo di champagne esploso in campo: “Solo qui a Wimbledon succede, ed è uno dei motivi per cui questo torneo è così speciale”.

Il sogno che si realizza
L’onore di diventare membro a vita del club non lo spaventa, ma lo fa sorridere: “Spero che la mia carriera duri ancora un po’, poi ci penserò a tornare qui da membro. È fantastico essere in questa posizione, se ci penso quando ero bambino era il sogno più lontano. Ora che lo sto vivendo, è tutto bellissimo”.
In chiusura, Sinner ha voluto lanciare un messaggio che va oltre lo sport: “Continuiamo a insistere, sì, per diventare tennisti migliori, ma soprattutto per essere persone migliori. Questo è ciò che conta davvero”. Poi il ringraziamento affettuoso ai raccattapalle e al pubblico: “So quanto lavorate per noi, grazie. E grazie a tutti per il sostegno in queste due settimane”.