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“Accordo o sanzioni severe”. L’ultimatum di Trump, poi annuncia l’invio di mezzi da guerra

Pubblicato: 14/07/2025 18:18

Il presidente americano Donald Trump torna a usare la leva economica nella crisi ucraina, minacciando nuove tariffe punitive contro la Russia. Dal suo studio ovale, accanto al segretario generale della Nato, Mark Rutte, Trump ha dichiarato che, in assenza di un’intesa per porre fine al conflitto entro 50 giorni, gli Stati Uniti imporranno “tariffe secondarie” fino al 100% sulle attività economiche legate a Mosca.

«Siamo molto, molto scontenti di Vladimir Putin», ha detto Trump, definendosi “molto arrabbiato” per il continuo stallo diplomatico. Il leader statunitense ha affermato che si aspettava un accordo già due mesi fa, ma che la Russia ha risposto con missili su Kiev che hanno ucciso 60 persone. «Si deve fermare, questo deve finire», ha detto con tono deciso.

Le nuove misure economiche, secondo Trump, rappresenterebbero una vera e propria stretta commerciale globale per Mosca, con l’obiettivo di costringerla a sedersi a un tavolo negoziale. «Spero che non arriveremo al punto di doverlo fare, ma io sento così tante parole, solo parole», ha aggiunto il presidente, riferendosi alla retorica russa.

In parallelo alla minaccia di nuove tariffe, Trump ha annunciato un accordo con la Nato per l’invio immediato di armi in Ucraina, con una formula che solleva gli Stati Uniti dal peso economico diretto: «Noi produciamo, ma saranno loro a pagare», ha spiegato, riferendosi ai Paesi europei.

Secondo Trump, gli Stati Uniti continueranno a fornire “il miglior equipaggiamento militare del mondo”, incluse le batterie di Patriot, che verranno consegnate a Kiev «nel giro di pochi giorni». Si tratta di una mossa che rafforza la difesa aerea ucraina in un momento in cui gli attacchi russi tornano ad aumentare.

Il nuovo assetto militare si inserisce in una strategia che vede gli Stati Uniti come fornitori strategici di armamenti, ma non più come finanziatori diretti del supporto bellico in Ucraina. Un cambio di passo che potrebbe trovare consenso interno ma generare nuove frizioni con l’Europa sul piano della sostenibilità dell’impegno.

L’annuncio di tariffe economiche al 100% agita anche i mercati e apre interrogativi su possibili ripercussioni globali, soprattutto per le filiere industriali europee che ancora mantengono scambi indiretti con partner russi. Il messaggio di Trump è chiaro: nessuna tolleranza per chi alimenta il conflitto.

Nel frattempo, la Nato appare compatta sul fronte dell’assistenza militare, ma resta da capire come gli alleati europei risponderanno alla richiesta di finanziamento integrale per le nuove forniture. Una scommessa politica che potrebbe mettere alla prova la tenuta dell’Alleanza Atlantica.

Con queste mosse, Trump alza il livello dello scontro sia sul piano militare che su quello economico, in un momento in cui il conflitto in Ucraina entra nel suo terzo anno senza una soluzione in vista. A Kiev si attende ora la consegna delle prime batterie di Patriot. Ma l’attenzione resta puntata su Mosca: 50 giorni per decidere se trattare, o affrontare la nuova guerra delle tariffe.

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