
Non è stato un lunedì qualunque per i mercati europei, travolti dall’annuncio delle nuove tariffe del 30% imposte dagli Stati Uniti sulle importazioni dalla Unione europea. La risposta immediata è arrivata dalle Borse, con Milano maglia nera: l’indice Ftse Mib ha aperto con un calo dell’1%, poi parzialmente recuperato allo 0,8%, trascinato verso il basso dai titoli bancari (Bper -2%, Mps -1,6%), dal settore industriale (Stellantis -1,3%) e dal lusso.
Il segnale è forte: l’Europa è vulnerabile e sa di non potersi permettere una guerra commerciale frontale con Washington, già protagonista di un accordo bilaterale con il Regno Unito, che infatti è rimasto indenne dai contraccolpi. A Londra, l’indice Ftse ha oscillato poco sopra lo zero, beneficiando dell’aliquota al 10% pattuita tempo fa con gli Usa.
Bruxelles non fa allarmismi: “Abbiamo tempo fino al primo agosto”
Il messaggio che arriva da Bruxelles, dopo una riunione straordinaria dei 27 ambasciatori, è improntato alla prudenza. Il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen ha sottolineato che “i negoziati sono in corso” e che l’obiettivo resta un “accordo equo”. Ma dietro le dichiarazioni diplomatiche si avverte l’urgenza: il commissario europeo al Commercio Maros Sefcovic ha parlato di “incertezza inaccettabile” e della necessità di prepararsi “a tutti gli esiti”.

Le nuove tariffe, che entreranno in vigore il 1° agosto, rischiano infatti di rendere quasi impossibile lo scambio di beni lungo una delle rotte commerciali più importanti per l’Europa. Se non si troverà un’intesa con gli Stati Uniti, l’Ue è pronta a rispondere con misure proporzionate per “ripristinare l’equilibrio nelle relazioni transatlantiche”.
Le criptovalute volano: Bitcoin sopra i 122mila dollari
Mentre i mercati tradizionali vacillano, c’è chi festeggia: le criptovalute. Nel clima di instabilità e sfiducia verso le valute fiat, il settore digitale ha registrato un’impennata decisa. Bitcoin ha guadagnato il +3,63% in 24 ore, superando i 122mila dollari e toccando i massimi settimanali. Bene anche Ethereum (+2,39%), XRP (+4,15%) e perfino la Dogecoin, amata da Elon Musk, in crescita del +3,2%.
La tendenza d’altronde è questa: nei momenti di turbolenza geopolitica e commerciale, molti investitori preferiscono rifugiarsi in asset alternativi. E almeno per oggi, chi ha puntato sulle crypto ha avuto ragione.