
Tra le luci sfavillanti di Wimbledon e gli sguardi puntati sull’azzurro che ha conquistato il mondo, c’era un sorriso diverso sugli spalti del Centre Court. Era quello di Mark, il fratello di Jannik Sinner, che seguiva ogni colpo con la leggerezza di chi sa di essere parte di qualcosa di speciale, molto più grande di una semplice finale.
Nel momento clou, mentre il pubblico tratteneva il fiato, Jannik sorprende tutti con una battuta che scioglie la tensione: “Un ringraziamento speciale a mio fratello, perché questo weekend non c’è nessun Gran Premio di Formula 1. E quindi è potuto venire”. Le tribune scoppiano in una risata, e ancora una volta il campione dimostra quanto la famiglia sia il suo vero punto di forza.
Quando la famiglia è la vera vittoria
Il pubblico londinese, abituato alla compostezza di Wimbledon, si lascia trascinare dall’atmosfera pop di quel momento. Dietro la battuta, tutta la complicità tra due fratelli che non hanno mai smesso di sostenersi, come era già successo a Roma dopo la finale contro Alcaraz: “Un grazie speciale a mio fratello perché anziché essere qua è a Imola a vedere la Formula 1”.
In quell’occasione, la mamma Siglinde si era lasciata andare a un sorriso sincero. Ma questa volta, a Londra, Mark era davvero lì, pronto a vivere ogni emozione. L’abbraccio tra i due fratelli, la carezza alla madre e il bacio al padre hanno raccontato una storia di famiglia solida, unita e autentica.

Chi è Mark Sinner: tra Formula 1 e vita vera
Solo in pochi conoscono la vera storia di Mark Sinner. Nato nel 1998 a Rostov sul Don, in Russia, Mark è stato adottato all’età di nove mesi da Hanspeter e Siglinde Sinner. Da allora, la sua casa è Sesto Pusteria, lo stesso scenario che ha visto crescere Jannik. Ma la sua vita ha preso una strada diversa: oggi Mark è istruttore dei Vigili del Fuoco a Vilpiano e vive a Bolzano.
In casa Sinner, l’indipendenza è sempre stata incoraggiata. Ognuno ha seguito il proprio percorso: Mark ha scelto la sua strada, lontano dai riflettori, ma vicino ai valori che contano davvero. La famiglia, per lui, è sempre stata il centro di tutto.

Un legame che va oltre il successo
Chi conosce Mark lo descrive come riservato e poco incline alle luci della ribalta, proprio come tutta la famiglia Sinner. Le sue apparizioni pubbliche si contano sulle dita di una mano. L’unica intervista rilasciata risale al 2023, dove racconta il rapporto con Jannik: “Da piccoli litigavamo, ma facevamo subito pace, il rapporto è come quello di tutti i fratelli, penso”. Una frase semplice che racchiude l’essenza della loro quotidianità.
Tra scherzi, battute e complicità, il loro legame resta solido, immune alla pressione del successo e della notorietà. Una famiglia normale, ma con una storia straordinaria alle spalle.


Sotto i riflettori di Wimbledon, ma con i piedi per terra
La complicità tra Jannik e Mark si è vista chiaramente nei giorni di Wimbledon: la pressione della gara si dissolveva in un sorriso condiviso. La passione per la Formula 1, ormai battuta ricorrente nelle interviste di Jannik, è solo un dettaglio nella storia di un rapporto costruito su fiducia e sostegno reciproco.
Per Jannik, le vere vittorie sono quelle celebrate circondato dall’affetto di chi lo conosce davvero, ben oltre i trofei e le luci della ribalta. In un mondo dove tutto sembra ruotare attorno alla performance, la famiglia Sinner insegna che ci sono legami più forti di qualsiasi trofeo.
La forza della normalità in una storia straordinaria
Mark, seduto in tribuna, ha celebrato il trionfo di Jannik con un sorriso discreto, autentico, che dice più di mille parole. Un gesto semplice, ma potente, che ci ricorda quanto dietro ogni campione ci sia una famiglia, una storia di scelte, radici e affetti indissolubili.