
C’è qualcosa di surreale nel silenzio che segue certi rumori. Una moto che passa nella notte, un luccichio sull’asfalto, un respiro che si ferma. A volte è questione di attimi, di coincidenze imprevedibili che fanno la differenza tra la vita e la morte. Quando tutto si ferma, restano solo le domande. Le luci blu che illuminano il buio, il rumore ovattato delle ambulanze, i volti tesi dei soccorritori. E una famiglia che, nel cuore della notte, smette di dormire per sempre.
Leggi anche: Incidente auto-moto: morto un motociclista di 30 anni
Ci sono notti che iniziano come tutte le altre. Saluti affettuosi, un casco stretto tra le mani, la strada di casa che si conosce a memoria. Ma quella strada, per Francesco, non lo avrebbe riportato indietro. La vita, quella vera, non ha pause. E a volte, purtroppo, non ha nemmeno un perché.
L’incidente in via Chiantigiana
È successo poco dopo la mezzanotte di lunedì 14 luglio. A perdere la vita è stato Francesco Bandinelli, 17 anni, residente a Impruneta, in provincia di Firenze. Il ragazzo stava percorrendo in sella alla sua moto trial via Chiantigiana per Ferrone, all’altezza del civico 119. Pochi minuti prima aveva salutato la sua fidanzata, poi aveva acceso la moto per tornare a casa. Un breve tragitto che si è trasformato in tragedia.
Secondo le prime ricostruzioni, sul tratto rettilineo Francesco ha perso improvvisamente il controllo del mezzo, cadendo rovinosamente sull’asfalto. Il suo corpo è rimasto sul ciglio della strada, mentre la moto ha continuato a scivolare per qualche metro, tra l’erba e le piante, lasciando solo una luce flebile accesa a segnalarne la presenza.

I soccorsi e la lotta per la vita
Il destino ha voluto che, proprio in quel momento, un’automobilista di passaggio notasse un riflesso sull’asfalto, un bagliore improvviso, forse lo strusciare del mezzo. Ha fermato la macchina ed è scesa a controllare. È stata lei a trovare il corpo tra l’erba e a chiamare immediatamente il 112. Nel giro di pochi minuti sono arrivati i soccorsi: la Misericordia del Galluzzo, un’automedica con medico e infermiere, una guardia giurata che si è fermata per aiutare, e successivamente anche i Vigili del Fuoco di San Casciano Val di Pesa, che hanno alzato una colonna di luce per illuminare la zona.
Le condizioni del ragazzo sono apparse immediatamente disperate. Per oltre mezz’ora, i soccorritori e i pompieri si sono alternati nel praticare il massaggio cardiaco, sperando in un segnale, in un respiro. Ma ogni tentativo si è rivelato vano. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del giovane.
Le indagini e i rilievi
Sul luogo della tragedia sono intervenuti i Carabinieri del Radiomobile di Scandicci, supportati dalle pattuglie di Impruneta e Barberino Tavarnelle. La strada è stata chiusa al traffico per consentire le operazioni di soccorso e, in seguito, i rilievi necessari. Saranno gli investigatori dell’Arma a dover stabilire con esattezza la dinamica dell’incidente.
Tra le ipotesi al vaglio, anche quella che Francesco possa aver cercato di evitare un animale improvvisamente comparso sulla carreggiata, ma sarà solo l’inchiesta a chiarire i dettagli. Un testimone, residente poco distante dal luogo dell’impatto, ha raccontato di aver sentito la moto transitare e subito dopo un improvviso cambio di marcia, quasi a indicare un tentativo di frenata o una manovra d’emergenza.

Il dolore di una comunità
La notizia della morte di Francesco Bandinelli ha gettato nello sconforto tutta la comunità di Impruneta. Il sindaco Riccardo Lazzerini, con parole di intensa partecipazione, ha espresso “profonda commozione” e ha voluto abbracciare idealmente “i suoi genitori e tutta la famiglia, da sempre parte attiva e preziosa della vita sociale del paese”. Anche il rione di Sant’Antonio, a cui il giovane era molto legato, ha pubblicato un messaggio di cordoglio sui social, stringendosi attorno ai familiari.
Francesco era conosciuto e benvoluto, un ragazzo semplice, con una passione per le due ruote e per la sua terra. La sua morte lascia un vuoto profondo, un dolore che va oltre la cronaca. Nelle prossime ore verrà probabilmente fissata la data dei funerali, che si preannunciano partecipati e carichi di emozione.
Quando il silenzio dice tutto
In certe notti il silenzio pesa più del rumore. La strada, ora deserta, ha ripreso la sua normalità. Ma tra i guard rail e l’erba alta resta impressa la traccia di una vita spezzata troppo presto. Una tragedia della strada, l’ennesima, che riapre interrogativi su sicurezza, illuminazione e prevenzione. Ma ora, prima di tutto, c’è il tempo del lutto. Quello che non ha risposte, solo un nome: Francesco.