
Un grave episodio ha scosso l’alba milanese: un incendio doloso ha distrutto la Balena in cartapesta azzurra, l’installazione artistica firmata da Jacopo Allegrucci e collocata all’esterno della Triennale di Milano. Le fiamme, divampate intorno alle sei del mattino, hanno richiesto l’intervento tempestivo della Polizia di Stato e dei Vigili del fuoco, che hanno domato il rogo prima che potesse causare ulteriori danni.
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Il presunto autore del gesto è stato identificato poco dopo: si tratterebbe, secondo le prime informazioni, di un cittadino egiziano fermato sul posto e successivamente condotto in Questura. L’uomo, sospettato di essere il responsabile materiale dell’incendio, sarà probabilmente arrestato nelle prossime ore con l’accusa di incendio doloso.
L’intervento all’alba e l’identificazione del sospettato
L’allarme è scattato all’alba, quando alcune persone presenti nei pressi della Triennale hanno notato il fumo denso e le fiamme avvolgere la scultura in cartapesta. La Balena, opera temporanea realizzata per l’estate milanese, si trovava all’ingresso del celebre spazio culturale e rappresentava un simbolo riconoscibile della stagione artistica in corso.
Gli agenti della Polizia sono arrivati rapidamente sul luogo, insieme ai Vigili del fuoco, che hanno lavorato con grande efficienza per contenere il fuoco e mettere in sicurezza l’area. Fortunatamente, non si registrano feriti, nonostante la presenza di alcune persone nelle immediate vicinanze al momento del rogo.
Le prime ricostruzioni raccolte dagli inquirenti indicano che l’autore potrebbe aver agito in stato alterato, forse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche, ma la dinamica esatta dell’episodio è ancora al vaglio degli investigatori. L’uomo è stato fermato immediatamente e condotto in Questura per l’identificazione e l’interrogatorio. Al momento nessuna pista è esclusa, comprese eventuali motivazioni legate a disturbi psichici o atti dimostrativi.

Un’opera simbolica distrutta in pochi minuti
L’installazione distrutta, una balena gigante realizzata in cartapesta e dipinta di azzurro, era stata collocata davanti alla Triennale come parte di un progetto artistico aperto al pubblico. Firmata dall’artista Jacopo Allegrucci, noto per le sue opere effimere e scenografiche, la balena era diventata un punto di riferimento visivo e fotografico per i visitatori e i cittadini.
L’incendio ha ridotto la scultura in un cumulo di cenere e resti carbonizzati, cancellando in pochi minuti un elemento artistico pensato per dialogare con lo spazio urbano. L’episodio ha suscitato sgomento e condanna nel mondo culturale, anche se la Triennale non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale sull’accaduto.
Indagini in corso e ipotesi al vaglio
Le indagini proseguono per chiarire con esattezza le motivazioni del gesto. Le autorità stanno verificando le condizioni psicofisiche del presunto responsabile, cercando eventuali testimoni oculari e analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza presenti nell’area. La posizione dell’uomo fermato è al vaglio della magistratura, che deciderà se convalidare il fermo e procedere con l’arresto.
Secondo quanto riportato da fonti investigative, l’uomo potrebbe essere stato spinto da impulsi personali non ancora chiariti o da un gesto di protesta isolato, ma al momento non risultano rivendicazioni né collegamenti con gruppi organizzati. La pista più accreditata resta quella di un atto volontario compiuto in stato di alterazione.

Un gesto grave che colpisce la cultura urbana
L’episodio pone l’attenzione su un atto di vandalismo grave ai danni di un bene culturale effimero, ma fortemente simbolico. Colpire un’installazione artistica come la Balena della Triennale non è solo un atto contro la proprietà, ma un gesto che ha una ricaduta sulla vita culturale e sociale della città. L’arte pubblica, spesso fragile e temporanea, si conferma ancora una volta esposta a rischi non sempre prevenibili, soprattutto in contesti urbani complessi.
La vicenda della Balena bruciata si inserisce in un clima di crescente attenzione sulla sicurezza delle installazioni artistiche, ma anche sulla necessità di un maggiore presidio culturale e sociale degli spazi pubblici. La reazione delle istituzioni e della cittadinanza sarà determinante nel ristabilire non solo la legalità, ma anche il valore simbolico di ciò che è stato distrutto.
In attesa di ulteriori sviluppi sull’identità e le motivazioni del responsabile, Milano si interroga sul senso di un gesto che ha cancellato, con il fuoco, un pezzo della sua estate artistica.