
Erano le prime ore dell’alba, quando la città dorme ancora immersa in un silenzio irreale e ogni suono sembra amplificato. In una struttura alberghiera immersa nel traffico ordinario della capitale, solo il personale di turno era sveglio, intento nei controlli di routine che segnano l’inizio di una nuova giornata. Il rumore sommesso delle macchine del caffè, qualche passo ovattato nei corridoi, il fruscio dei registri che si aggiornano a ogni ingresso: tutto sembrava procedere come sempre. Poi, all’improvviso, qualcosa è cambiato.
Un odore acre e persistente ha spezzato l’aria quieta del mattino, insinuandosi tra le stanze, nel silenzio ancora pesante della notte. Chi era presente ha raccontato che non era un semplice fastidio: era qualcosa che preoccupava, che induceva istintivamente a cercarne la fonte. In pochi minuti la calma apparente si è trasformata in allarme. È bastata una telefonata per far scattare una macchina organizzativa precisa, esperta, ma mai del tutto pronta quando in gioco c’è la sicurezza delle persone.

Attimi di paura questa mattina in via Aurelia, a Roma, dove una fuga di gas ha provocato il ricovero di sette persone e l’evacuazione dell’Hotel Raganelli, all’altezza del civico 738. L’allarme è scattato all’alba di lunedì 14 luglio, quando il personale in servizio ha percepito un forte odore all’interno dell’albergo e ha contattato il Numero Unico delle Emergenze 112. I primi rilievi parlano di una perdita di monossido di carbonio potenzialmente collegata al malfunzionamento della caldaia della struttura.
L’allarme lanciato all’alba
Tutto è cominciato poco prima delle 4.30 del mattino, in un momento in cui la maggior parte degli ospiti stava ancora dormendo. I primi a intervenire sono stati gli addetti alla reception, che, allarmati dal forte odore avvertito nei corridoi, hanno immediatamente chiamato i soccorsi. In pochi minuti, la sala operativa del Comando provinciale dei vigili del fuoco di Roma ha inviato sul posto la squadra 4A, supportata dal Carro Rilevamento Radioattivo e Chimico Nucleare Biologico Chimico, oltre al Capo turno e al funzionario di servizio.
L’azione rapida e coordinata dei soccorritori ha permesso di avviare le verifiche ambientali nella struttura e di individuare la presenza anomala di monossido di carbonio. Le operazioni si sono concentrate all’interno di quarantaquattro delle quarantasei stanze presenti nell’hotel, segno che l’intera struttura era stata interessata dalla diffusione del gas.
Evacuate novantasei persone, sette ricoverate
In via precauzionale, novantasei persone sono state evacuate dall’edificio. Gli ospiti sono stati condotti all’esterno per metterli al sicuro da ulteriori esposizioni, mentre all’interno si continuavano le operazioni di messa in sicurezza. Tra le persone intossicate, anche un operatore sanitario, che si trovava nella struttura al momento dell’incidente.
Per i sette soggetti colpiti da intossicazione da monossido di carbonio, si è reso necessario il ricovero ospedaliero. Le loro condizioni non risultano gravi, ma sono state comunque trasportate in diversi nosocomi per ricevere cure urgenti. Sul posto sono intervenute numerose ambulanze e mezzi di soccorso per garantire assistenza rapida e organizzata.
Caldaia sotto sequestro per accertamenti
Le prime ipotesi formulate dai tecnici parlano di un guasto alla caldaia dell’hotel come probabile causa della fuga di gas. L’impianto verrà posto sotto sequestro, per consentire accertamenti tecnici approfonditi. Sarà infatti necessario stabilire se il malfunzionamento sia stato improvviso e imprevedibile, o se vi siano responsabilità legate alla manutenzione dell’impianto.

I rilievi delle autorità competenti mirano a verificare quando e come siano stati eseguiti gli ultimi controlli, se siano stati rispettati i protocolli di sicurezza e le norme previste dalla legge in materia di impianti termici nelle strutture ricettive. Un punto chiave per accertare eventuali negligenze da parte dei gestori.
Le indagini dei carabinieri
Sul luogo dell’incidente sono giunti anche i carabinieri, che hanno avviato le indagini preliminari. Gli investigatori hanno ascoltato testimoni e dipendenti dell’hotel, raccogliendo le prime testimonianze utili a ricostruire la dinamica dell’evento. Al momento non risultano persone iscritte nel registro degli indagati, ma l’analisi delle responsabilità è ancora in corso.
Tra i punti al vaglio degli inquirenti c’è la verifica sulla manutenzione periodica della caldaia e sulla documentazione che attesti eventuali interventi recenti. Solo dopo le perizie tecniche sarà possibile determinare se vi siano stati comportamenti omissivi o violazioni delle normative in vigore.
Quello che si è verificato oggi all’Hotel Raganelli è un incidente che, pur non avendo avuto esiti tragici, avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia ben più grave, considerando il numero di persone presenti nella struttura. Le operazioni si sono concluse con la messa in sicurezza dell’hotel e l’avvio delle indagini per chiarire ogni aspetto della vicenda.
Ora si attende l’esito degli accertamenti tecnici sulla caldaia e la relazione finale dei vigili del fuoco, elementi indispensabili per fare piena luce su quanto accaduto e sulle eventuali responsabilità. Nel frattempo, l’intera struttura resta chiusa in attesa di ulteriori sviluppi.