
Jannik Sinner ha appena scritto una nuova pagina di storia nel mondo sportivo italiano: la vittoria a Wimbledon lo proietta tra le icone assolute, ma dietro il successo c’è anche una storia di amicizia e spirito di squadra che accende la fantasia dei tifosi. E c’è una domanda che aleggia: cosa succederà ora tra Sinner e il suo coach, Darren Cahill?
Il trionfo sull’erba inglese – il quarto Slam per il talento azzurro – è stato celebrato sui media mondiali, consacrando Jannik come uno dei volti più importanti del momento. E mentre la stampa internazionale esalta la sua impresa straordinaria, sul web impazza il racconto della scommessa con il coach australiano. Curiosi? Ecco tutta la storia.
Una promessa che fa parlare tutti
Il match contro Alcaraz ha mostrato un Sinner praticamente imbattibile, capace di travolgere il rivale e amico di sempre. Ma adesso i riflettori si spostano su Cahill: il coach che, insieme a Simone Vagnozzi, ha guidato l’azzurro alla gloria, si ritrova in una posizione inedita… quella di chi deve mantenere una promessa fatta in privato prima del match.
Dopo aver accompagnato Jannik nella scalata al numero uno, Cahill si presenta in conferenza stampa con il sorriso sornione di chi sa di averla combinata grossa. “Chiedete a lui”, dice indicando Sinner, quando gli viene chiesto del suo futuro nel team. E Simone Vagnozzi scherza: “Ci vediamo al prossimo Wimbledon”. L’atmosfera è leggera, ma il messaggio arriva forte.

Cahill e la scommessa che cambia le regole del gioco
La scommessa era questa: se Sinner avesse vinto Wimbledon, avrebbe potuto decidere il destino del suo coach. Adesso la palla è nel campo di Jannik. Ma il rispetto reciproco è la vera regola tra i due: nessun diktat, solo stima e riconoscenza. Il rapporto è quello di una famiglia allargata, dove la fiducia viene prima di tutto.
Il successo di Sinner è il risultato di una costruzione paziente. Cahill ricorda: “Quando siamo partiti, Jannik non aveva mai vinto una partita sull’erba. Ma ho sempre pensato che il suo gioco potesse adattarsi: si muove bene, serve con efficacia. Doveva solo prendere fiducia. E una volta che l’ha trovata, tutto è cambiato”.
L’evoluzione di un campione tra aneddoti e risate
Un momento chiave? Per Cahill, il match contro Djokovic ai quarti del 2022 ha segnato la svolta definitiva. Da lì, Sinner ha continuato a crescere. “Felice è dire poco per descrivere come mi sento adesso. Il merito è suo, di quello che ha fatto in questi anni”, confessa l’australiano, visibilmente fiero.

Fuori dal campo, Sinner è tutto tranne che glaciale: “È un ragazzo divertente, sempre con il sorriso, ama la compagnia, fa casino in cucina, combina pasticci di cui ridiamo sempre. Si diverte come ogni 23enne. Ma in campo è un’altra cosa: è speciale, è un ossessionato del dettaglio”. Un contrasto che lo rende ancora più vicino al pubblico.
E poi c’è l’aneddoto dalla finale: dopo il primo set perso con Alcaraz, Vagnozzi tenta di incoraggiare Sinner ricordando Parigi, ma Cahill confessa divertito: “Io non la vedevo allo stesso modo…”. Il resto è storia: Sinner rimonta e chiude da campione.
Una rivalità che accende il futuro
Lo sguardo va già avanti: “Quella tra Jannik e Carlos è già una rivalità incredibile e continuerà a crescere. Si spingono a vicenda e ci sono anche altri giovani pronti ad arrivare: non sarà uno show solo per due”. Parola di Cahill.
Alla fine, a Wimbledon ha vinto Sinner, ma oggi è anche il giorno del suo coach. E ora tutti aspettano la decisione del nuovo re dell’erba: la scommessa con Cahill fa sognare, e la storia continua.