
Negli ultimi anni si sta vivendo un crescente allarme riguardo al morbillo, una malattia altamente contagiosa che sta facendo registrare un aumento significativo di casi. La causa principale di questa situazione sembra essere il calo delle vaccinazioni tra i genitori, che preferiscono non immunizzare i propri figli, mettendo così a rischio la salute della popolazione più giovane e vulnerabile. Il recente decesso, dopo aver contratto il morbillo, ha ulteriormente sollevato preoccupazioni. Questo tragico evento rappresenta il secondo caso di infezione fatale in questo decennio, e le autorità sanitarie stanno monitorando con attenzione l’andamento della situazione.

A preoccupare ancora di più le autorità britanniche sono i dati relativi ai ricoveri per morbillo. Nel solo mese di giugno, l’ospedale di Liverpool ha registrato ben 17 ricoveri, un numero che non si vedeva da anni. Questo aumento è particolarmente allarmante in una città come Liverpool, che ha uno dei tassi di vaccinazione più bassi nel paese. Le problematiche legate alla vaccinazione riguardano principalmente i bambini più fragili, in particolare quelli immunodepressi, che sono particolarmente vulnerabili alle complicazioni causate dal morbillo.
La situazione preoccupante delle vaccinazioni
Liverpool non è l’unica città a fare i conti con il calo delle vaccinazioni. Le autorità sanitarie britanniche fissano la soglia per l’immunità di gregge al 95%, ma in molte aree, questa cifra non viene raggiunta. Nella città di Liverpool, ad esempio, il tasso di vaccinazione contro il morbillo è sceso drasticamente nell’ultimo decennio, attestandosi al 73%. Nella capitale, Londra, in alcune zone il tasso è ancora più basso, scendendo fino al 65%. A livello nazionale, invece, la percentuale di vaccinazioni non supera l’85%, ben lontana dal 95% richiesto per garantire una protezione adeguata alla popolazione.
L’abbassamento dei tassi di vaccinazione è legato a una serie di fattori, tra cui la diffusione di teorie infondate riguardo ai pericoli dei vaccini. Un esempio emblematico è rappresentato dal controverso studio condotto nel 2010 dal medico britannico Andrew Wakefield, che associò il vaccino contro il morbillo all’autismo nei bambini. Nonostante il suo studio sia stato ampiamente screditato e ritirato dalla rivista scientifica Lancet, esso continua a essere diffuso online, alimentando il dibattito contro i vaccini. Questa falsa correlazione ha contribuito a rafforzare il movimento no-vax, che ha visto una crescita anche con l’introduzione dei vaccini anti-Covid.
Il richiamo alle vaccinazioni
Le autorità sanitarie stanno cercando di invertire questa tendenza con campagne di sensibilizzazione. Chris Streather, dirigente medico della NHS a Londra, ha ribadito l’importanza del vaccino Mpr (morbillo-parotite-rosolia), offerto gratuitamente dal servizio sanitario nazionale. “Il vaccino garantisce una protezione a vita contro le forme gravi del morbillo,” ha dichiarato Streather al Guardian. “Morbillo, parotite e rosolia sono malattie prevenibili, ma sono facili da contrarre se non si è vaccinati. Invito tutti a farsi avanti e a ricevere il vaccino Mpr il prima possibile,” ha aggiunto. La preoccupazione delle autorità sanitarie resta alta, poiché il numero dei casi continua a salire, e la speranza è che le persone comprendano l’importanza di non rinunciare a questa protezione fondamentale.