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Garlasco, il medico della famiglia Cappa rompe il silenzio: “Cosa mi ricordo di quel giorno”

Pubblicato: 15/07/2025 19:38

Emergono nuove dichiarazioni nel caso del delitto di Garlasco. A parlare è Davide Ghigna, il medico che, nel luglio 2007, sostituiva il dottore della famiglia Cappa e che tre giorni fa è stato identificato come la persona con cui Stefania Cappa – cugina di Chiara Poggi, mai formalmente indagata – parlò telefonicamente in un’intercettazione finita ora al centro dell’attenzione.
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In un’intervista concessa a Francesca Bugamelli di Bugalalla Crime, Ghigna ha confermato di essere stato contattato dai carabinieri dopo l’omicidio, e ha ricostruito quei giorni con chiarezza, spiegando anche di non essersi lasciato influenzare da eventuali tentativi di condizionamento da parte di Stefania Cappa. «Avevo fatto una sostituzione più lunga a luglio, e una ad agosto di circa 7-8 giorni, poca roba», spiega Ghigna, precisando che non si trattava di un periodo particolarmente significativo in termini di visite.

Ghigna: “Se c’è stato un tentativo di indirizzarmi, io non l’ho colto”

Riguardo alla ricostruzione della giornata dell’omicidio e al suo eventuale ruolo, il medico chiarisce: «Rispetto alle notizie che sento e le ipotesi che si fanno, io sono stato chiamato effettivamente, dopo la chiamata, per fornire sommarie informazioni dai carabinieri di Vigevano». Ma il ricordo, sottolinea, è molto sfumato: «Io sinceramente non avevo ricordo di quella mattina, quella giornata in realtà. E io ci tenevo a dire una cosa, io posso garantire che laddove ci fosse stato un tentativo di indirizzarmi, io non l’ho colto. Io ai carabinieri ho detto esattamente quello che mi ricordavo. Se c’è stato un tentativo di indirizzare i miei ricordi, quel tentativo non è andato a buon fine».

Ghigna aggiunge un dettaglio che potrebbe rivelarsi importante nell’indagine: «Sicuramente quel giorno è venuto qualcuno per chiedere una prescrizione per un membro della famiglia Cappa. Questo è certo, io non ricordo chi. E l’orario non era rintracciabile da nessuna parte». Poi precisa: «La paziente della ricetta non era Maria Rosa Poggi, era un altro membro della famiglia Cappa».

Come conosceva Stefania Cappa

Infine, il medico spiega il tipo di rapporto che aveva con Stefania Cappa: «Noi (il medico e Stefania Cappa, ndr) ci conoscevamo da anni perché facevamo i volontari entrambi alla Croce garlaschese a Garlasco. Ci siamo sempre dati del tu».

Dichiarazioni, queste, che si inseriscono in un quadro investigativo in continuo aggiornamento e che potrebbero offrire nuovi spunti nell’analisi delle dinamiche familiari e relazionali intorno al delitto di Chiara Poggi.

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