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Italia. Rientra in casa e trova un serpente di due metri, agghiacciante: panico e urla

Pubblicato: 15/07/2025 14:45
torna a casa e trova un serpente

Immaginate di tornare a casa, stanchi dopo una lunga giornata, e di aprire la porta della cucina. Un istante di normalità che si trasforma improvvisamente in una scena da brividi: un lungo, sinuoso corpo si staglia al centro del pavimento, un intruso inaspettato di quasi due metri che striscia con lentezza disarmante. Il cuore balza in gola, la ragione cede il passo al puro istinto di sopravvivenza. Un grido soffocato, poi la fuga precipitosa, un urlo che squarcia il silenzio e attira l’attenzione di chiunque sia abbastanza vicino da sentirlo.

La reazione è immediata: vicini e familiari accorrono, allarmati dal trambusto. Ma quando il coraggio li spinge a rientrare, del misterioso visitatore non c’è più traccia. È l’inizio di una caccia affannosa, un’inseguimento a cui partecipano più persone, un’ora di tensione e apprensione, con ogni angolo della casa ispezionato, ogni ombra sospetta. La ricerca si estende, il tempo passa, e finalmente, l’epilogo: il rettile viene scovato, rannicchiato in un secchio nel garage. Un vicino, con sangue freddo e lucidità, comprende che l’animale non è una minaccia e, con un gesto deciso, lo cattura, mettendolo in sicurezza in una busta.

Torna a casa e trova un serpente sul pavimento

L’animale in questione si è rivelato essere un Cervone, scientificamente noto come Elaphe quatuorlineata, il serpente più lungo d’Italia e uno dei più imponenti d’Europa. Questi maestosi rettili possono raggiungere e superare i due metri di lunghezza, con esemplari eccezionali che arrivano fino a due metri e mezzo. Nonostante le sue dimensioni impressionanti, il Cervone è un serpente assolutamente non velenoso e, di conseguenza, non pericoloso per l’uomo. La sua dieta si basa principalmente su piccoli mammiferi, come topi e ratti, contribuendo così a mantenere l’equilibrio ecologico negli ambienti in cui vive.

Habitat e diffusione

In Italia, il Cervone è particolarmente diffuso nelle regioni centro-meridionali. Predilige ambienti variegati, spesso al limitare di boschi, in zone con vegetazione sparsa, tra le sassaie, nei pressi di muretti a secco e persino in edifici abbandonati. La sua presenza è un indicatore di un ecosistema sano e bilanciato. Nel caso specifico, dopo la cattura, il serpente è stato prontamente rilasciato in una zona campestre, permettendogli di allontanarsi nel suo ambiente naturale, lontano dalle abitazioni umane.

La zona in cui si è verificato l’episodio, e in particolare il litorale e l’entroterra del comune di Manduria, in provincia di Taranto, è ben nota per la presenza del Cervone. Quest’area fa parte della Riserva naturale regionale orientata del Litorale Tarantino Orientale, un’area protetta che gioca un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità locale. Il Cervone è una specie considerata a rischio e per questo è stata inserita nella Convenzione di Berna, un trattato internazionale volto alla conservazione della flora e della fauna selvatiche e dei loro habitat naturali. La protezione di questa specie è fondamentale, poiché la sua sopravvivenza è minacciata dalla progressiva distruzione degli habitat naturali a causa delle attività umane. La sua presenza nella riserva sottolinea l’importanza di queste aree protette per la salvaguardia di specie preziose come il Cervone.

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