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Tragedia in mare: padre muore in mare per salvare il pallone del figlio

Pubblicato: 15/07/2025 19:56

Un pomeriggio d’estate si è trasformato in tragedia sulle spiagge di Triscina di Selinunte, nel Trapanese. Un uomo di 47 anni ha perso la vita davanti alla sua famiglia, nel tentativo di recuperare un pallone finito al largo per il vento. Un gesto semplice, mosso dall’affetto per il figlio, si è concluso nel modo più drammatico possibile.

L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di lunedì 14 luglio, quando la spiaggia era ancora gremita di famiglie e turisti. Secondo i testimoni, l’uomo si trovava vicino alla riva con i figli. Improvvisamente, un’ondata ha portato via il pallone dei bambini, spingendolo a largo. Senza esitazione, il padre si è tuffato per recuperarlo.

Il tentativo di salvataggio e i soccorsi

L’uomo ha nuotato per diverse decine di metri, ma ha accusato un malore improvviso. Sotto gli occhi attoniti dei familiari ha iniziato a dimenarsi, incapace di restare a galla. Subito è stato dato l’allarme e diversi bagnanti si sono mobilitati per soccorrerlo.

Tra i presenti, un giovane ha tentato di raggiungerlo, chiedendo anche aiuto ad altri ragazzi muniti di materassini. Si è attivata così una catena di soccorsi improvvisata: un maresciallo dell’Arma in vacanza e un bagnino hanno prestato i primi interventi, utilizzando anche un defibrillatore. Ma la corsa contro il tempo non è bastata: il personale del 118, arrivato dopo circa quindici minuti, ha tentato la rianimazione per quasi un’ora, senza successo.

Chi era Giacomo Montepiano

L’uomo si chiamava Giacomo Montepiano, titolare di una ditta di traslochi a Castelvetrano. Conosciuto e stimato in tutta la zona, era apprezzato sia per il suo lavoro che come padre di famiglia. La sua morte ha profondamente scosso la comunità locale.

Sul luogo della tragedia sono intervenuti i carabinieri della Stazione di Marinella di Selinunte e la capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, avviando le indagini e allertando il medico legale per gli accertamenti di rito.

Sicurezza in spiaggia, polemiche e riflessioni

La tragedia ha acceso un forte dibattito sulla sicurezza delle spiagge. Triscina di Selinunte, meta estiva frequentata da migliaia di persone, è priva di una guardia medica. I soli presidi sanitari sono una farmacia e alcune dotazioni minime nei lidi privati.

Una situazione che molti residenti e visitatori giudicano inaccettabile, soprattutto nei mesi di maggiore affluenza. La mancanza di strutture adeguate per le emergenze rappresenta un rischio che, purtroppo, si è rivelato fatale.

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