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“Solo un pelo incarnito nell’inguine”. Lo rimandano a casa, poi la scoperta shock: una malattia devastante

Pubblicato: 15/07/2025 17:47

Una piccola protuberanza dolorosa e apparentemente innocua ha cambiato per sempre la vita di un uomo. Dopo anni di visite mediche, diagnosi sbagliate e ritardi nei controlli, quella che sembrava un’irritazione minore si è rivelata essere un tumore raro e aggressivo. Una storia drammatica che sta suscitando attenzione e solidarietà, anche attraverso una raccolta fondi lanciata per cercare cure alternative.

Sui social si moltiplicano i messaggi di sostegno alla famiglia e le critiche al sistema sanitario, accusato di non aver riconosciuto in tempo i segnali di una malattia che, se presa precocemente, avrebbe potuto avere un esito molto diverso. A colpire è il lungo periodo trascorso senza una diagnosi corretta, in cui i sintomi si sono aggravati mentre la massa tumorale cresceva.

Il protagonista della vicenda è Kevin Hyde, un postino britannico di 49 anni, che ha iniziato a preoccuparsi nel 2018 quando ha notato un nodulo sul perineo, la zona tra i genitali e l’ano. Il suo medico di base lo aveva rassicurato, definendo il gonfiore un semplice pelo incarnito e prescrivendogli antibiotici, anche se il dolore era così intenso da impedirgli il sonno.

Per anni, la situazione è rimasta invariata tra trattamenti inefficaci e continui rinvii. Solo nel 2023, a causa di un peggioramento dei sintomi, è stato finalmente sottoposto a una PET che ha rivelato la diagnosi: sarcoma epitelioide, un tumore raro e aggressivo dei tessuti molli. Nel frattempo, la massa era cresciuta fino a nove centimetri.

Tra il 2018 e il 2023, Hyde ha cercato di capire senza successo cosa stesse accadendo. La pandemia ha ulteriormente rallentato le indagini: l’ecografia è stata eseguita solo nel 2022 e la diagnosi definitiva è arrivata più di un anno dopo, nel luglio 2023. A quel punto, il tumore non si era ancora diffuso, ma il tempo a disposizione si era drasticamente ridotto.

La chirurgia di asportazione, inizialmente prevista per fine 2023, è slittata fino a gennaio 2024. I medici sono riusciti a rimuovere il tumore, ma non del tutto, e nel giro di tre mesi è emerso che il cancro aveva raggiunto il quarto stadio, colpendo la colonna vertebrale e muscoli della schiena e della gamba.

Il sarcoma epitelioide al quarto stadio è particolarmente difficile da trattare: si diffonde oltre la zona primaria e riduce drasticamente le probabilità di cura. Nonostante sei cicli di chemioterapia, la malattia ha continuato a progredire, anche se per ora non ha compromesso la mobilità di Hyde.

Grazie ai test genetici, i medici hanno individuato mutazioni specifiche che potrebbero rispondere a cure mirate o immunoterapia. Tuttavia, nel Regno Unito, queste terapie non sono ancora approvate per il trattamento di questo tipo di tumore. Per questo motivo, la famiglia sta cercando soluzioni private all’estero.

È stata quindi lanciata una campagna GoFundMe per sostenere le spese mediche, con l’obiettivo di raccogliere 35.000 sterline. Ne sono già state raccolte 31.000. «Contribuiremo il più possibile, ma da soli non possiamo farcela – ha spiegato la moglie –. Speriamo di dare a Kevin più tempo: con la sua famiglia, i suoi amici e la vita che ama».

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